Ma avete visto gli ultimi dati Istat sul lavoro? Ci dicono una cosa: stiamo andando nella giusta direzione ed è importante diffondere questi dati perché sappiamo tutti che solamente dal lavoro può ripartire la nostra nazione. E le nostre riforme funzionano: difatti la disoccupazione scende, il tasso non era mai stato così basso dal 2012 e anche il livello degli occupati non era mai stato così alto dal 1977. Però quante ne abbiamo dovute sentire fino adesso?
Io ho conservato un po’ di titoli, qui c’è una classe di giornalisti e di politici che non attaccavano semplicemente il MoVimento 5 Stelle, ma tutti quei cittadini che grazie al nostro Decreto Dignità fortemente voluto dal MoVimento 5 Stelle hanno finalmente rialzato la testa.
Tra i titoli che ho conservato: “Tante regole, poca dignità”, questo era Repubblica. “Il decreto dignità è un disastro, un mix di incompetenza e populismo, aumentano i disoccupati” (Carlo Calenda…). “Berlusconi smonta il decreto dignità, a rischio un milione di posti (Il Giornale). Le imprese dicono ‘non faremo più assunzioni, a rimetterci saranno sempre i lavoratori’.
“Decreto imbecillità” titolava Libero: “Di Maio fa la guerra ai precari per facilitare la disoccupazione”. E per finire il Corriere della Sera diceva “Imprese, calcio contro il decreto sui contratti. Meno occupati”.
Tutte stupidaggini. Chi ha pubblicato queste falsità dovrebbe quantomeno chiedere scusa, o spiegarci perché ha scritto tutto ciò. L’informazione ha un ruolo determinante nella vita di ogni cittadino e, se inquinata, crea delle profonde distorsioni della vita democratica di un Paese. Ma noi continuiamo a lavorare, perché è questo che i cittadini ci chiedono. E adesso abbiamo due grandi obiettivi da portare avanti: l’abbassamento delle tasse per le imprese e il salario minimo garantito, che darà nuova dignità a ben tre milioni di lavoratori. Andiamo avanti per il bene di questo Paese!