Da quando è iniziata la lotta del MoVimento 5 Stelle contro il bagarinaggio online e fisico (il cosiddetto “secondary ticketing“) non ci siamo mai fermati. Con l’approvazione definitiva della legge sul biglietto nominale, in vigore dal 1° luglio scorso, ci siamo messi contro tutti: lobby, artisti e gruppi politici che, anche grazie a una campagna mediatica decisamente squilibrata, hanno cercato in tutti i modi di screditare una legge giusta, pensata e voluta per gli spettatori, gli amanti della musica dal vivo, che da anni subiscono soprusi. Persone messe di fronte a un ricatto: restare a casa o pagare il biglietto per un concerto dieci volte in più rispetto al suo valore di mercato. Avevamo ragione.
Proprio ieri Live Nation, uno dei leader mondiali nell’organizzazione di concerti, ha ammesso di aver bypassato le piattaforme di rivendita primaria fornendo biglietti ai circuiti secondari, ai siti di bagarinaggio per intenderci. Parliamo di circa 88.000 biglietti del tour dei Metallica negli Usa, mai passati dai canali ufficiali ma rivenduti direttamente sui siti di bagarinaggio con la complicità non solo di Live Nation America, ma anche del manager della band e un promoter. Una truffa architettata unicamente per gonfiare le loro tasche lucrando sulla passione degli spettatori.
Uno scandalo di enormi dimensioni svelato dalla testata americana Billboard che conferma i nostri sospetti sull’operato di un sistema marcio e corrotto.
Da tempo ci chiedevamo come fosse possibile che, a pochi minuti dall’apertura della rivendita, i biglietti scomparissero salvo poi ritrovarli sulle piattaforme secondarie a prezzi maggiorati. A chi giovava questo mercato sommerso? Ci chiedevamo anche come mai la nostra legge contro il secondary ticketing, a mia prima firma, fosse così osteggiata nel nostro Paese. Perché il biglietto nominale facesse così paura.
L’autodenuncia di Live Nation fa crollare ogni alibi e ogni dubbio: la legge voluta dal MoVimento fa paura perché mette le mani nelle tasche di un sistema malato che specula sulle passioni degli spettatori per biechi interessi economici.
E allora voglio dirlo chiaro e forte, e mi rivolgo soprattutto agli artisti, a chi ha ancora a cuore il rapporto con i propri fan: aprite gli occhi, non alimentate queste truffe. Il biglietto nominale rappresenta un vero e proprio cambio culturale, il nome e cognome stampato sul biglietto diventano un lasciapassare obbligatorio per arginare un fenomeno che tradisce lo spirito della musica dal vivo, la affligge, la umilia. E allora prima ci rendiamo tutti conto di avere a che fare con un sistema marcio e malato prima riusciremo a ridare libertà e dignità al settore riportando agli eventi tutti gli appassionati scoraggiati da anni di soprusi.