Un anno fa il ministro Costa ha lanciato la #plasticfree challenge annunciando la liberazione dalla plastica del suo dicastero e chiedendo di fare lo stesso alle altre sedi istituzionali. Tra coloro che avevano raccolto con entusiasmo la sfida c’è il presidente della Camera Roberto Fico, che ha detto stop alla plastica usa e getta a Montecitorio per dare il buon esempio al Paese e per contribuire a difendere i nostri mari e l’ambiente in generale.
Pochi giorni fa ho avuto il piacere di dare l’annuncio insieme agli altri colleghi del collegio dei questori: dal 19 luglio presso le strutture di ristorazione, inclusi bar e buvette, non sarà più posta in vendita acqua in bottiglie di plastica, bandite anche per le riunioni di commissioni e organi collegiali. Un piccolo grande segnale di attenzione, ma soprattutto la prosecuzione di un percorso che vedrà sempre più sedi istituzionali e pubblica amministrazione puntare sui cosiddetti “acquisti verdi”, facendo del settore pubblico l’apripista per la diffusione di buone pratiche di riduzione dei rifiuti e delle emissioni inquinanti.
Non possiamo fermarci qui: per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dobbiamo insistere anche sulla lotta alla plastica e lavorare su un nuovo modello di produzione e consumo.
Tornando a Montecitorio, le bottigliette di plastica saranno sostituite con nuovi dispenser in aggiunta a quelli già disponibili e quando sarà necessario si potranno acquistare soltanto bottiglie di vetro. Vi sembra poco? Allora considerate che una sola bottiglia d’acqua in plastica emette tanta CO2 quanta ne emette un’auto per percorrere un chilometro e una persona che ogni giorno beve un litro di minerale in plastica sta determinando in un anno il consumo di 6 litri di gasolio.
Ecco perché è importante che la sfida del Plastic Free lanciata dal ministro dell’Ambiente si stia diffondendo sempre più, dai ministeri ai Comuni passando per l’appunto alle Camere. E anche quest’estate le attiviste e gli attivisti del MoVimento 5 Stelle popoleranno le spiagge e i luoghi di vacanza per raccogliere plastica e rifiuti, per distribuire borracce, far conoscere le misure adottate o in arrivo in Parlamento e sensibilizzare sulla necessità di abbandonare l’usa e getta.