Buonasera a tutti,
ringraziamo il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, punto di riferimento autorevole e fondamentale di questa delicata fase che il Paese sta vivendo.
La crisi di governo, ha fatto piombare nell’incertezza milioni di cittadini italiani.
Basti pensare che a causa di questa crisi, aperta l’8 agosto, il Consiglio dei Ministri non riesce ad approvare le leggi che servono a salvare il lavoro a migliaia di italiani: Whirpool a Napoli con 400 lavoratori rischia di chiudere, l’ex Ilva di Taranto con migliaia e migliaia di lavoratori è sospesa in un limbo, l’Alcoa in Sardegna non può riaprire, i giovani ciclofattorini riders non avranno le tutele occupazionali che hanno gli altri lavoratori. Quota 100 e il reddito di cittadinanza rischiano di saltare a fine anno.
Tutto questo perché potremmo non avere un nuovo governo prima degli inizi di dicembre.
All’attenzione del Capo dello Stato abbiamo portato le nostre preoccupazioni, soprattutto per i rischi che vanno delineandosi verso l’economica italiana e verso milioni di famiglie, in relazione a un possibile aumento dell’Iva e del ritorno alla Legge Fornero. Qui non si rischia di tornare indietro al 4 marzo 2018, qui si rischia di riportare il Paese in una condizione non diversa da quella della crisi del 2008. Non è giusto che a pagare questa crisi di Governo, che rischia di mandare in esercizio provvisorio l’Italia, ora siano gli italiani.
Il MoVimento 5 Stelle ha la maggioranza relativa in Parlamento ed ha ottenuto questo primato, perché i cittadini italiani ci hanno chiesto di cambiare questo Paese profondamente, non di assecondare calcoli politici o capricci estivi. A tal proposito, voglio ricordare a tutti che, la fine prematura di questo Governo, ha bloccato riforme determinanti che stavano per essere approvate e che avrebbero migliorato sensibilmente la qualità della vita degli italiani.
Leggi concepite dal MoVimento 5 Stelle e che erano ad un passo dalla realizzazione.
Per questa ragione abbiamo informato il capo dello Stato di quelli che secondo noi sono obiettivi prioritari per l’Italia.
Sono 10 impegni che abbiamo preso con gli italiani e che devono essere portati a compimento:
1. Taglio del numero dei parlamentari.
Manca un solo voto per completare la riforma, per noi deve essere un obiettivo di questa legislatura e deve essere tra le priorità del calendario in aula.
Non la daremo vinta a chi vuole tenersi stretti 345 parlamentari in più.
2. Una manovra equa: stop all’aumento Iva, salario minimo, taglio del cuneo fiscale, sburocratizzazione, famiglie, disabilità e emergenza abitativa.
Gli italiani rischiano di pagare 600 euro a famiglia in più nel 2020 e questo va impedito assolutamente. Avevamo promesso di abbassare le tasse per le imprese che assumono e va fatto. Ci sono ancora centinaia di norme fiscali inutili che hanno prodotto centinaia di tasse occulte per le imprese. Va dichiarato illegale qualsiasi stipendio da 2 o 3 euro all’ora. Misure per il sostegno alle nascite e alla disabilità.
3. Cambio di paradigma sull’Ambiente. Un’Italia 100% rinnovabile.
Dobbiamo realizzare un Green New Deal che nei prossimi decenni porti l’Italia verso l’utilizzo di fonti rinnovabili di energia al 100 per cento. Tutti i piani di investimento pubblico dovranno avere al centro la tutela dell’ambiente, la questione dei cambiamenti climatici e la nascita di nuove imprese legate a questo settore. Basta con inceneritori e trivelle, SI all’economia circolare e alla eco-innovazione. Norme contro l’obsolescenza programmata.
Una legge su rifiuti zero ed investimenti pubblici sulla mobilità sostenibile.
4. Una legge sul conflitto di interessi e una riforma della Rai
L’Italia ha bisogno di una seria legge sul conflitto di interessi. Serve una riforma della Rai ispirata al modello BBC inglese: se i cittadini pagano il canone hanno diritto a una tv di qualità.
5. Dimezzare i tempi della giustizia e riformare il metodo di elezione del Consiglio superiore della Magistratura.
I cittadini e le imprese hanno bisogno di una giustizia efficace e veloce: noi abbiamo pronta una riforma che porta al massimo a 4 anni i tempi per una sentenza definitiva.
6. Autonomia differenziata e riforma degli enti locali.
Va completato il processo di autonomia differenziata richiesta dalle regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, istituendo contemporaneamente i livelli essenziali di prestazione per tutte le altre regioni per garantire a tutti i cittadini gli stelli livelli di qualità dei servizi.
Va anche avviato un serio piano di riorganizzazione degli enti locali abolendo gli enti inutili.
7. Legalità: carcere ai grandi evasori, lotta alle mafie e ai traffici illeciti.
L’evasione fiscale oggi costa agli italiani decine di miliardi di euro.
È necessario intervenire per tutelare i cittadini onesti, colpendo innanzitutto i grandi evasori con il carcere. Serve una maggiore tracciabilità dei flussi finanziari e un inasprimento delle pene per i reati finanziari, per contrastare i traffici illeciti delle mafie.
Contrasto al fenomeno dell’immigrazione clandestina e della tratta degli esseri umani, con politiche mirate dell’Unione Europea nei Paesi di provenienza e transito. Oltre alla modifica del Regolamento di Dublino.
8. Un piano straordinario di investimenti per il sud.
Va lanciato un piano straordinario di investimenti per il sud, anche attraverso l’istituzione di una banca pubblica per gli investimenti che aiuti imprese in tutta Italia e che si dedichi a colmare il divario territoriale del nostro Paese.
9. Una riforma del sistema bancario.
Serve separare le banche di investimenti da banche commerciali.
Se metto in banca i miei soldi voglio sapere se vengono investiti in economia reale o se qualcuno ci gioca in borsa.
10. Tutela dei beni comuni.
La scuola pubblica è un bene comune: serve prima di ogni altra cosa una legge contro le classi pollaio e valorizzare la funzione dei docenti.
L’acqua è un bene comune: bisogna approvare subito la legge sull’acqua pubblica.
La nostra sanità va difesa dalle dinamiche di partito spezzando il legame tra politica regionale e sanità valorizzando il merito.
Le nostre infrastrutture sono beni pubblici pagati dai cittadini ed appartengono ai cittadini ed è per questo che va avviata la revisione delle concessioni autostradali.
La cittadinanza digitale va riconosciuta ad ogni cittadino italiano dalla nascita per favorire l’accesso alla partecipazione democratica, all’informazione e per favorire la trasformazione tecnologica.
Abbiamo specificato al Presidente della Repubblica che il voto è un’ipotesi che non ci intimorisce affatto.
Al contrario, siamo stati noi a dire in passato, e lo pensiamo tuttora, che ogni qualvolta i cittadini possano esprimersi è sempre una vittoria della democrazia.
Ma il voto non può essere la fuga dalle promesse fatte agli italiani. Noi ne abbiamo ancora tante da realizzare.
L’esperienza di questi 14 mesi di Governo ha segnato profondamente il MoVimento 5 Stelle. All’inizio di questa legislatura ci siamo impegnati ad avviare una esperienza di Governo che si basava sulla sottoscrizione di un contratto, sulla lealtà tra due forze politiche e sulla leale collaborazione tra esse che è stata minata dall’apertura unilaterale della crisi di Governo e dalla presentazione di una mozione di sfiducia.
Stare al Governo, come è noto, ha fatto perdere consensi al MoVimento 5 Stelle, ed è ovvio che per tutelare il MoVimento 5 Stelle, al momento, la strada più conveniente per noi sarebbe quella di andare al voto.
Siamo stati tentati in questi giorni dal disimpegnare il MoVimento 5 Stelle da qualsiasi altra esperienza di Governo futura, così da evitare di sacrificare ulteriormente il nostro consenso.
Ma è anche vero che i cittadini ci hanno votato il 4 marzo del 2018 per cambiare l’Italia e non per cambiare il MoVimento 5 Stelle. E penso anche che il coraggio non sia di chi scappa, ma di chi prova fino alla fine a cambiare le cose, anche sbagliando, con spirito di sacrificio, senza mollare mai, provando a fare qualcosa per l’Italia e per le future generazioni.
Al MoVimento 5 Stelle questo coraggio non è mai mancato, quello di agire per l’Italia e non per i propri interessi, a costo anche di perdere consenso.
In queste ore abbiamo avviato le interlocuzioni necessarie per individuare una maggioranza solida, al servizio dei cittadini, che voglia convergere sui punti che ho espresso qui.
Noi non lasciamo la nave affondare. Noi non lasciamo che a pagare questa crisi siano gli italiani, perché l’Italia siamo tutti, indistintamente dai colori politici e dagli interessi di parte.
Vi ringrazio!