L’Italia registra un ritardo storico per ciò che riguarda l’utilizzo e la conoscenza delle tecnologie digitali. Un ritardo che influisce negativamente sulla crescita del paese, ed è causato dalla carenza strutturale di capitale umano formato nel settore digitale. Tale carenza si verifica sia a livello di diplomati superiori ITIS (200% in meno del necessario ogni anno) che di laureati STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica).
È necessario affrontare il problema con una strategia nazionale con obiettivi a breve-medio-lungo termine che incidano sul sistema formativo. I risultati delle prove Invalsi 2019 hanno certificato come nella scuola italiana il basso livello di apprendimento della matematica e delle discipline scientifiche sia preoccupante.
I dati recenti confermano le ultime indagini statistiche. Nel mese di giugno è stato infatti pubblicato il rapporto Digital Economy and Society index (DESI) 2019, sviluppato dalla Commissione Europea, che misura ogni anno il grado di diffusione e il progresso verso un’economia e una società digitali dei paesi dell’Unione europea: l’Italia risulta solo al 24° posto su 28 Stati membri.
Tale gap di apprendimento scaturisce anche dal disamore verso la matematica, interiorizzato dagli studenti fin dalla scuola primaria. In tutto ciò, secondo l’analisi della Commissione europea, il Piano nazionale per la scuola digitale, lanciato nel 2015, che aveva tra i suoi obiettivi quello di colmare tale divario, al termine di quattro anni, ha prodotto risultati piuttosto modesti.
Per questo motivo il Movimento 5 Stelle ha presentato oggi in Senato una mozione per favorire l’insegnamento della matematica e delle competenze digitali. Un testo che ha raccolto ampio consenso tra i portavoce del Movimento ma anche di altri gruppi. In totale quasi 100 firme.
L’obiettivo è di aprire la strada per un nuovo piano nazionale con cui introdurre una metodologia più efficace d’insegnamento e apprendimento della matematica e dell’educazione digitale: la matematica è lo strumento cardine per l’affinamento del ragionamento logico e consente lo sviluppo del pensiero critico. Contribuisce inoltre in modo determinante ad elevare il livello culturale della popolazione con ricadute positive sulla partecipazione democratica.
La nuova strategia nazionale di formazione dovrà collegarsi con i settori del lavoro e del Welfare, dello sviluppo imprenditoriale, culturale ed artistico del nostro Paese, in modo che possa rappresentare un volano per la crescita complessiva e strutturale dell’Italia.
Guardiamo ad una Italia del futuro che sappia essere protagonista dello sviluppo e dell’innovazione a livello globale. Le competenze matematiche e digitali sono al centro della nostra strategia.