Il clima non è impazzito: ci sta dando una lezione. #FridaysForFuture

Oggi centinaia di migliaia di giovani, in tutta Italia, sono in piazza per manifestare contro il cambiamento del clima. Sono i giovani di “Fridays For Future”, sono quei ragazzi e quelle ragazze che sanno che il clima non è “impazzito”. Sanno che, se la temperatura del pianeta e degli oceani continua a salire, se i ghiacciai si sciolgono, se scompaiono specie animali e se si moltiplicano a dismisura trombe d’aria, uragani e fenomeni climatici devastanti, è responsabilità nostra. Questi eventi dobbiamo affrontarli, e soprattutto considerarli una lezione che la nostra Terra ci sta dando.

Negli anni passati ci hanno dato dei catastrofisti e dei visionari, quando lanciavano l’allarme e proponevamo un serio programma di riconversione in chiave ecologica dell’economia, quando dicevamo che il modello imposto da chi ci ha governato in passato va cambiato. Oggi siamo in molti a volerlo e non possiamo che esserne soddisfatti, perché se siamo in tanti sarà più facile cambiare, sarà più facile indirizzare la nostra economia verso la liberazione dal petrolio e dal carbone, obsoleti e inquinanti: dobbiamo mettere in pratica una rivoluzione senza shock, in grado di creare benessere diffuso e tanti posti di lavoro in più.

Oggi, insieme a quei giovani in piazza, ci sono tanti portavoce e attivisti del Movimento 5 Stelle. Partecipano senza bandiere, perché la difesa del nostro Pianeta non ha colore politico: riguarda ognuno di noi. Questi giovani vanno ascoltati, ma ascoltarli non è mai stato sufficiente. Insieme a loro possiamo e dobbiamo praticare il cambiamento, agire nel concreto, perché non c’è più tempo da perdere. Il Movimento 5 Stelle ha la responsabilità di governare e, con quella responsabilità, nonostante attacchi da destra e da sinistra, siamo riusciti a mettere uno stop di 18 mesi a centinaia di nuove trivellazioni. Siamo giunti al momento in cui possiamo favorire le alternative all’economia basata sulle fonti fossili e inquinanti, per andare verso la fine di un’economia esclusivamente basata sul petrolio. Siamo pronti ad impostare un modello di gestione dei rifiuti senza nuovi inceneritori né discariche, chiudendo gradualmente quelli esistenti e sostituendoli con politiche di riduzione dei rifiuti (in particolari imballaggi) e impianti per il riutilizzo e il riciclo di materia.

Si chiama economia circolare: in questo modello, se c’è un rifiuto, evidentemente c’è stato un errore di progettazione. E noi non possiamo più permetterci né errori, né sprechi o inefficienze: ne va della nostra sopravvivenza. Vogliamo investire sull’efficienza energetica dei nostri edifici, perché siano ben isolati, riscaldati in inverno e raffreddati in estate in modo sempre più sostenibile. Vogliamo puntare sulle fonti rinnovabili e sulla mobilità sostenibile. Vogliamo dire stop al consumo di suolo e mettere in sicurezza il Paese con un piano di investimenti da 11 miliardi contro il dissesto idrogeologico che è già operativo. Questa è la strada!

Anche l’agricoltura deve coniugarsi con il rispetto del pianeta, perché ci sono equilibri delicatissimi che l’uomo ha sovvertito negli ultimi decenni e che dobbiamo ristabilire assolutamente. Dobbiamo pensare alla difesa dell’ambiente collegata alla giustizia sociale e alla difesa dei beni comuni come l’acqua, che deve tornare pubblica. Serve avviare un percorso verso una nuova economia e stili di vita sostenibili, passando alle ecoenergie con piani di riconversione industriale pluriennali. Anche la tecnologia ci può dare una mano, attraverso la dematerializzazione, l’innovazione e il “telelavoro”. Per questo, proprio per combattere i cambiamenti climatici e l’inquinamento – che causa 90.000 morti l’anno in Italia e genera danni sociali, sanitari ed economici altissimi – chiediamo all’Unione Europea di non considerare nel computo del Patto di Stabilità gli investimenti nell’economia “verde”. L’austerity è nemica dell’ambiente e della salute!

Il Ministro Costa sta mettendo a punto una serie di norme per il clima che in Parlamento esamineremo e se necessario potenzieremo. E alla Camera stiamo per fare un nuovo, piccolo passo per il nostro Pianeta: stiamo esaminando la legge “Salva Mare” del Movimento 5 Stelle, che permetterà ai nostri pescatori di recuperare la plastica e altri rifiuti dispersi in mare.

Guardiamo al futuro facendo tesoro degli errori del passato: con la forza e l’energia che ci arriva dalle splendide piazze “del venerdì” ce la faremo!

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