Non vogliamo più che l’Italia si distingua in negativo dagli altri Stati su questioni come sprechi, inefficienze o privilegi.
Con il taglio di 345 parlamentari possiamo adeguarci ai più virtuosi standard internazionali.
Perché l’Italia è uno dei Paesi con più poltrone al mondo. Niente di paragonabile a quello che succede in Stati che, nonostante le grandi dimensioni, hanno un numero di parlamentari inferiore.
Ad esempio: in Germania il Parlamento conta circa 700 membri; nel Regno Unito 650; in Francia 577; in Spagna 558 e negli Stati Uniti 535 membri.
E allora perché gli italiani devono ancora “mantenere” quasi mille politici di tasca propria, assieme ai relativi stipendi, rimborsi spese, spese di staff? Con la nostra riforma i senatori diventano 200 e i deputati 400, con un risparmio di 1 miliardo di euro in due legislature.
È un altro motivo, anzi, un altro miliardo di motivi, per essere riconosciuti a livello internazionale come un Paese all’avanguardia, facendo un passo avanti dopo gli altri risultati già ottenuti da quando il MoVimento 5 Stelle è al governo.
Obiettivi raggiunti, ad esempio con lo “Spazzacorrotti”, la legge che il Paese aspettava da decenni, adesso permette all’Italia di iniziare a recuperare credibilità agli occhi del mondo su un tema fondamentale come la corruzione.
Come, ad esempio, l’eliminazione dei vitalizi alla Camera, al Senato e nelle Regioni, che consente alla politica di recuperare nei confronti di cittadini che ora iniziano a vederla non più come un mondo a parte, di privilegiati, ma come una possibilità concreta di far crescere il territorio.
Lo abbiamo sempre detto: ci vuole più uguaglianza tra politici e normali cittadini e meno distanza tra i palazzi e le case degli italiani.
Un Parlamento con meno politici è un Parlamento più veloce, più efficiente, più produttivo. Più dignitoso agli occhi di chi paga le tasse, ma anche di chi ci guarda da fuori dai confini nazionali.
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