Oggi il quotidiano La Repubblica in un articolo dal titolo “Ma Conte, Grillo e Fico stoppano il capo, non cambiare linea“, si è inventato dal nulla intere telefonate e ha sceneggiato dialoghi totalmente falsi e privi di fondamento.
Non ci sarebbe nulla di male se fosse un racconto pubblicato su Cioè e non venisse spacciato per articolo di giornale su uno dei principali quotidiani nazionali. Nonostante questo articolo sia stato subito smentito ufficialmente da Di Maio, Conte, Fico e Grillo, La Repubblica ha deciso comunque di pubblicare i virgolettati falsi anche online.
Scrivere e diffondere falsità per screditare una forza politica non è giornalismo, ma spazzatura. La Repubblica dovrebbe fare informazione e raccontare la verità, invece pubblica raccontini di fantasia e per di più scritti male.
Hanno pure avuto il coraggio di replicare dicendo: “Il contenuto riportato nell’articolo è frutto di verifiche fatte con fonti incrociate, dispiace dunque dover confermare il senso delle frasi e delle posizioni attribuite ai leader”.
Ma se Di Maio, Conte, Fico e Grillo hanno fatto sapere di non aver mai pronunciato quelle parole, da chi sarebbero state confermate? Quali sarebbero queste fonti incrociate? Cosa vuol dire che confermano il senso delle frasi ma non le frasi? Un modo carino per dire che se le sono inventate.
Cambiano i direttori, ma non il vizio.