Buongiorno a tutti!
Oggi siamo alla seconda giornata della visita del presidente Mattarella negli Stati Uniti. Ieri abbiamo avuto modo di incontrare sia il presidente Trump che la comunità italiana nel corso di una bellissima cena.
Volevo soffermarmi su alcune cose che riguardano l’Italia e che in questi giorni riguardano la vostra vita e sono molto importanti. Sono i giorni in cui si sta scrivendo la Legge di Bilancio che probabilmente verrà approvata lunedì in Consiglio dei Ministri. E’ una legge molto importante che riguarda la vostra vita, riguarda i soldi delle vostre tasse e le tasse che non dovrete più pagare o che potreste pagare di più, questo dipende dalla politica.
Noi su questa Legge di Bilancio ci stiamo lavorando da mattina a sera e ci sono già alcuni risultati importanti che abbiamo portato a casa.
Il primo è la promessa che vi avevo fatto: l’IVA non aumenterà. So che dovrebbe essere una cosa scontata, ma se non fosse nato questo Governo saremmo andati in esercizio provvisorio e l’IVA, al contrario, sarebbe aumentata .
Numero due: il superticket, uno di quegli odiosi balzelli che riguardano la sanità, che da metà dell’anno prossimo sarà soppresso, non esisterà più.
E poi c’è l’assegno unico per le famiglie: è una riorganizzazione di tutti i soldi che riguardano le famiglie che hanno bambini; questo perché siamo l’ultimo Paese che fa figli in Europa e quando dobbiamo accedere anche a sgravi, aiuti, è una giungla in cui non si riesce a capire neanche quali siano le opportunità che ha una famiglia che ha un bambino, per poter ammortizzare i costi delle spese mediche, dei pannolini, dei baby sitter. La nostra idea è di mettere tutto quello che esiste in un assegno unico e ci mettiamo in mezzo un miliardo di euro in più per cominciare.
Poi c’è il cuneo fiscale, che è un inizio, non voglio commettere l’errore di enfatizzare troppo le cose che metteremo in questa Legge di Bilancio. Significa che cominciamo finalmente a fare in modo che, aprendo la busta paga, non solo il lordo sia bellissimo, ma inizi ad essere un po’ più bello il netto, che oggi è una tragedia rispetto a quello che c’è scritto nel lordo.
Poi c’è il capitolo lotta all’evasione, fatemi dire due cose su questo.
Per me va benissimo tutto nella lotta all’evasione, una cosa non posso accettare: che lo Stato faccia il debole con i forti e il forte con i deboli. Non possiamo pensare che il simbolo dell’evasione siano, come stanno dicendo in questi giorni alcuni media, l’elettricista, l’idraulico o il tassista. Io non ci sto a scatenare la guerra tra i poveri. L’Italia è un Paese che ha decine di miliardi di euro di evasione perché ci sono stati soggetti che hanno portato centinaia di migliaia o milioni di euro a volte fuori dai nostri confini e li hanno fatti rientrare con scudi fiscali del 5%. Se veramente vogliamo ridurre l’evasione fiscale dobbiamo introdurre degli strumenti che blocchino la grande evasione e tra questi ce n’è uno importantissimo che noi vogliamo entri nel decreto fiscale. E deve entrare nel decreto direttamente o in conversione? Questo lo vedranno i ministri interessati, i sottosegretari interessati.
Quello che mi interessa è che ci sia un accordo di Governo affinché ci sia il carcere per i grandi evasori. Non più multe per chi evade un miliardo e paga una multa di 100mila euro, ma il carcere per i grandi evasori da far entrare nel decreto fiscale. Questo è l’accordo di Governo che noi chiediamo e in questi giorni il ministro Bonafede ci sta lavorando. Per noi è imprescindibile. Non esiste una Legge di Bilancio che fa la lotta all’evasione senza il carcere per gli evasori. Altrimenti viene meno il senso della lotta all’evasione.
C’è un altro strumento che dobbiamo introdurre, che è la confisca per sproporzione, perché se un grande evasore, e per grande evasore stiamo dicendo uno che ha emesso per esempio fatture false per oltre 100mila euro, (quindi è inutile che si comincino a terrorizzare i cittadini, perché per emettere fatture false per oltre 100mila euro ci vuole anche una certa ingegneria dell’evasione e anche una certa incoscienza e spregiudicatezza), bene! Per noi quando si becca un grande evasore gli si confisca quello che ha non solo per l’ammontare che evaso, ma anche un po’ di più, così ha qualcosa da perdere in più rispetto a quello che ha evaso e su cui non ha pagato le tasse.
Poi per me va bene tutto, va bene il limite al contante, vanno bene le multe per i POS, però non possiamo criminalizzare delle categorie: se vogliamo combattere l’evasione in Italia non possiamo combattere contro il commerciante.
Quelle sono categorie che già sono state vessate e in cui lo sappiamo: chi evade continua a fregarsene di tutti gli adempimenti che sono stati imposti ai commercianti, mentre la stragrande maggioranza dei commercianti che ha sempre pagato le tasse, ha adempimenti in più. Io poi credo che, soprattutto sul POS, se noi mettiamo una multa da 30 euro per chi non accetta la carta di credito, ci ritroveremo pure forse con delle situazioni in cui il commerciante preferisce pagare la multa piuttosto che le commissioni che deve pagare ogni volta che fa pagare un cliente con la carta di credito. Quindi ci vuole un accordo con le banche, prima di tutto, per abbassare tutti i costi dei pagamenti con carta di credito, sia lato utente, sia lato esercente. E lo stesso vale per il limite dei contanti: noi dobbiamo andare verso un Paese digitalizzato che fa sempre più transazioni elettroniche, ma chi evade con una somma di tremila euro contanti… si immagini che una persona vuole pagare quattromila euro in contanti e c’è il limite a duemila euro in contanti (purtroppo è già successo), si fa fare due fatture e scontrini da €2000 e così ha speso €4000 in contanti.
Per me è il messaggio culturale che è importante. Sono anni che si fa la lotta all’evasione facendo la lotta agli scontrini o per gli scontrini, e si sono totalmente ignorati i grandi evasori di questo Paese. Introduciamo il carcere con pene severe e la confisca per sproporzione e vedrete come somme di decine di miliardi di euro di evasione non esisteranno più.
Ciao a tutti!