Il taglio dei vitalizi dei parlamentari è una promessa che il Movimento 5 Stelle ha fatto ai cittadini, una battaglia che abbiamo portato avanti con dedizione e senso di giustizia. Siamo entrati nei palazzi anche per ridare loro dignità e credibilità e ci siamo riusciti.
Come scrive oggi il Fatto Quotidiano, il prossimo 4 novembre la Commissione Contenziosa del Senato, un organo interno composto da 3 senatori e da 2 esperti nominati dalla presidente Casellati, deciderà sui ricorsi che sono stati presentati dagli ex parlamentari. “La rivolta di intoccabili e indagati”, 772 ex senatori che chiedono di mantenere il loro ingiusto privilegio.
Uno dei due esperti, Cesare Martellino, secondo quanto riporta il Fatto è una vecchia conoscenza dell’attuale capo di gabinetto della stessa Casellati, Nitto Palma. E chi c’è tra gli ex senatori che si sono visto tagliare il ricco assegno vitalizio? Nitto Palma! Da 6200 euro al mese si è trovato ad incassarne 5400. Quindi anche il capo di gabinetto della presidente del Senato è in attesa del giudizio della Commissione contenziosa.
Non è la premessa migliore per chi, come il MoVimento 5 Stelle e milioni di italiani, vuole vedere chiuso per sempre il libro nero dei privilegi del Palazzo. Ci auguriamo che la sentenza della Commissione non riapra quella enorme crepa che per anni ha tenuto lontani i cittadini dalle istituzioni. Sarebbe grave.
Il taglio dei vitalizi non è stato un colpo di testa del Movimento ma semplicemente l’applicazione di un principio che viene utilizzato per tutti i cittadini italiani: la tua pensione è basata su quanto hai contribuito con i versamenti mensili. Un concetto semplice, giusto che viene adottato per tutti, ma non per i parlamentari. Il Movimento è riuscito a trasformare questo principio in decisione reale e a partire dalla delibera del presidente Roberto Fico, approvata alla Camera e poi replicata al Senato, si è finalmente ottenuto un principio di giustizia.
Fra pochi giorni arriverà questa sentenza di primo grado sui ricorsi degli ex senatori, poi è previsto un giudizio di secondo grado. Certo è difficile non pensare al pericolo che in organi composti da parlamentari qualcuno possa cadere nella tentazione di aiutare gli ex colleghi.
Per il Movimento il taglio dei vitalizi è un segnale di civiltà politica e sociale, non arretriamo di un passo, ci auguriamo che una legge valida per tutti gli italiani rimanga valida anche per i parlamentari, altrimenti significa che ci sono cittadini di serie A e altri di serie B. In nessuna democrazia compiuta questo è accettabile.