Quota 100 è un pilastro dell’Italia di oggi e di domani. Insieme al Reddito di Cittadinanza è stata la prima risposta alle politiche di austerità del recente passato ed era scritta nel programma elettorale del MoVimento 5 Stelle per le elezioni politiche 2018. Tutti ottimi motivi per non toccarla.
Qualcuno forse si è dimenticato cosa fu la Legge Fornero, il simbolo di una crisi scaricata interamente sui cittadini, una legge illogica e irresponsabile che in questi anni ha costretto alla disoccupazione decine di migliaia di giovani e ha ricompensato persone che hanno lavorato per oltre quarant’anni con l’incertezza più totale.
Il Paese sta voltando pagina.
Tornare indietro su Quota 100 significherebbe legittimare quella legge insensata e quella stagione politica. Grazie al MoVimento 5 Stelle invece abbiamo archiviato le politiche di austerità e stiamo gettando le basi per un Paese più equo.
Il primo anno di governo abbiamo messo in sicurezza le fasce sociali più colpite: i lavoratori vicini alla pensione, appunto, e chi faceva fatica a vivere dignitosamente. Il cambiamento deve continuare nel 2020 con la riduzione della pressione fiscale sulle imprese, salari più alti ai lavoratori e un piano coraggioso di investimenti verdi.
Le coperture per la Manovra ci sono, e se manca qualche miliardo lo si trova tassando i settori improduttivi o dannosi, come il gioco d’azzardo. Quota 100 non si tocca!