L’Ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati ha revocato i vitalizi per Nicola Cosentino, ex sottosegretario di Forza Italia, e per Enrico Cavaliere, ex deputato della Lega Nord, entrambi condannati in via definitiva.
Mettiamo, finalmente, una pietra tombale su un privilegio assurdo!
Cosentino è stato eletto deputato con Forza Italia e con Il Popolo della Libertà per quattro legislature consecutive, dal 1996 al 2013 ed è stato condannato in differenti processi.
“Per l’ex sottosegretario, dopo una condanna in via definitiva a 4 anni per la corruzione di un agente del carcere di Secondigliano dove è stato detenuto, restano al momento due condanne in primo grado: una a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa, un’altra a 5 anni per il tentativo di reimpiego di capitali illeciti con l’aggravante mafiosa” (Fonte l’Espresso).
Enrico Cavaliere è stato eletto alla Camera dei Deputati nel 1994 ed ha avuto il ruolo di vice capogruppo. Confermato nella XIII (1996-2000) nella circoscrizione Veneto 2. Dal 1996 al 2000 è stato vicepresidente del gruppo parlamentare della “Lega Nord per l’indipendenza della Padania” alla Camera dei Deputati. È stato condannato alla pena di 2 anni e 3 mesi di carcere dal tribunale di Padova per il reato di bancarotta fraudolenta. La pena è stata condonata in forza dell’indulto.
Facciamo valere un principio di giustizia sociale: chi è stato condannato in via definitiva non può intascare i soldi delle tasse degli italiani.
Questa è una nostra battaglia identitaria e che abbiamo portato in Parlamento per la prima volta nel settembre 2014, in occasione della discussione del bilancio del Senato e, prima ancora, con una proposta di delibera dell’allora Questore Laura Bottici. Un provvedimento di onesto buonsenso per il quale ci siamo battuti con determinazione quando eravamo all’opposizione: oggi, da prima forza di maggioranza, possiamo essere orgogliosi di aver abolito i vitalizi agli ex parlamentari ed agli ex consiglieri regionali e di aver tolto l’assegno anche a Cosentino e Cavaliere.
Ci sono ancora tanti privilegi e sprechi da sforbiciare al più presto: andiamo avanti, non ci fermeremo!