Ridurre i parlamentari non significa solamente realizzare il più grande taglio ai costi della politica di sempre.
E’ vero, eliminare 345 poltrone equivale a risparmiare 1 miliardo di euro ogni 2 legislature, ma la nostra riforma produrrà almeno un altro vantaggio importante per il Paese.
Questo perché, grazie al nostro impegno e al contributo di Riccardo Fraccaro, oltre a restituire agli italiani oltre 300 mila euro al giorno, il Parlamento sarà più efficiente e la democrazia più solida: con 400 deputati e 200 senatori, le due Camere lavoreranno con maggiore agilità, come dimostrato dall’esperienza delle altre realtà europee e degli Stati Uniti, dove 327 milioni di cittadini sono rappresentati da 535 membri del Congresso.
Come se non bastasse, i cittadini avranno la possibilità di avere un rapporto più diretto con i propri rappresentati in Parlamento, che saranno anche più riconoscibili. In questo modo ci sarà una maggiore attenzione nella selezione da parte degli italiani e una minore dipendenza di deputati e senatori da interessi particolari. I nostri parlamentari saranno più liberi di rispondere alle richieste reali che arrivano dalla comunità.
Anche questo è un modo per avvicinare cittadini ed istituzioni: un investimento in termini di consapevolezza e partecipazione che gioverà alla salute e al funzionamento delle stesse. In altre parole, con la riduzione del numero dei parlamentari, facciamo uscire 345 politici dalle aule di Palazzo Madama e Montecitorio e ci facciamo entrare 60 milioni di italiani. Avvicinando così i cittadini alle istituzioni, legittimandole ancora di più e contribuendo alla salute della nostra democrazia.
Il Parlamento, composto da 600 rappresentati del popolo, sarà pienamente legittimato nella sua centralità; un primo passo, insieme ad altre riforme costituzionali già in cantiere, per costruire una partecipazione più diretta alla vita politica e democratica del Paese.
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