Le nuove tecnologie sono protagoniste assolute della nostra vita quotidiana e lo spazio cibernetico ha assunto un’importanza strategica in ambito economico, sociale e culturale. Questo ha semplificato molti aspetti della vita di tutti noi, ma ha anche inaugurato l’era della (in)sicurezza informatica e della necessità di aggiornare costantemente il livello di protezione delle infrastrutture pubbliche e private.
Aziende, pubblica amministrazione e privati cittadini sono oggetto di minacce informatiche sempre più “innovative” e aggressive, che comprendono fenomeni di cyber criminalità, cyber spionaggio, cyber terrorismo e cyber guerra, la più grave forma di attacco informatico perpetrato da uno Stato nei confronti di un altro. La consapevolezza di questa serie di pericoli rende necessarie delle contromisure e un sistema di prevenzione e difesa adeguato.
Con il decreto legge sulla cybersecurity, approvato alla Camera dei deputati e ora in attesa della seconda lettura al Senato,si istituisce un “Perimetro di sicurezza nazionale” nel quale saranno inserite le amministrazioni pubbliche, gli enti e gli operatori pubblici e privati ritenuti sensibili e strategici. Contestualmente saranno messe in campo misure ad hoc in grado di rafforzare le nostre difese informatiche e prevenire attacchi a infrastrutture di interesse strategico per il Paese.
Purtroppo è già accaduto: il 12 novembre 2018, 500mila caselle di posta elettronica certificata e alcuni tribunali in Italia sono stati costretti alla paralisi per un giorno intero a seguito di un attacco hacker. E questo è soltanto un esempio tra le migliaia di casi che ogni anno si verificano nel mondo: si stima che la perdita economica imputabile al cybercrime nel 2020 possa raggiungere i 3.000 miliardi di dollari e che gli attacchi informatici possano interessare il 74% del volume degli affari mondiali. I soggetti pubblici sono gli obiettivi maggiori con il 71% degli attacchi, mentre si attestano attorno al 27% gli attacchi contro i soggetti privati.
Numeri preoccupanti che necessitano di risposte adeguate. Il MoVimento 5 Stelle è stato tra i primi in Italia ad intuire l’enorme potenzialità della rete e delle nuove tecnologie, utilizzandole per permettere ai cittadini di esercitare forme di democrazia diretta. E non a caso oggi è in prima linea per difendere i diritti e la sicurezza dei cittadini anche dai pericoli della Rete.
Data l’urgenza del tema il decreto è entrato in vigore dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ma anche grazie all’apporto della Camera e a breve del Senato, l’Italia sarà tra i Paesi più avanzati in Europa in tema di sicurezza cibernetica e le nuove tecnologie potranno continuare a svilupparsi in un contesto sicuro, in grado di scongiurare e di rispondere tempestivamente a possibili attacchi.