“Prendo 9 mila euro di vitalizio al mese e me li merito tutti”. Così sentenzió Vittorio Sgarbi nel 2017 quando il MoVimento 5 Stelle non era ancora arrivato al Governo del Paese.
L’abolizione dei privilegi e il taglio degli sprechi non gli devono essere andati giù visto che il suo mantra quotidiano continua ad essere quello di attaccare i nostri portavoce ed il MoVimento 5 Stelle. E soprattutto, quel “me li merito tutti” detto proprio da lui, pagato profumatamente dai cittadini e con una percentuale di assenza in Parlamento del 75,46%, fa indignare e molto chi al lavoro ci va ogni mattina per portare il pane a casa.
Proprio lui che, tra le varie condanne, ne ha una per assenteismo e produzione di documenti falsi!
È anche per questo che abbiamo tagliato 345 parlamentari, 345 stipendi d’oro che non finiranno più sul groppone degli italiani, una riforma che Sgarbi ha osteggiato in ogni modo, anche insultando i nostri eletti.
Ma chi è Vittorio Sgarbi?
Molti lo conoscono solo per i suoi show e le imperversate tragicomiche in TV, ma in realtà è in politica dal lontano 1992, esattamente 27 anni, ricoprendo innumerevoli cariche. È un esempio straordinario di “coerenza” politica: PCI, Psi, DC-Msi, Pli, Forza Italia, Partito Federalista, lista Pannella-Sgarbi, Lista Consumatori, Movimento per le Autonomie, Partito della Rivoluzione, Intesa Popolare, Rinascimento. Sono tra le formazioni politiche che ha rappresentato. Fece fuoco e fiamme in campagna elettorale per le Politiche 2018 confrontandosi con Luigi Di Maio che fu eletto con un record del 64% nel suo collegio. Sgarbi non la prese bene e diede dei “disperati” agli elettori che, chissà perché, avevano deciso di non votarlo. Oggi Sgarbi è in Parlamento solo perché paracadutato da Silvio Berlusconi in un altro collegio vinto dal centrodestra, ma si è già trasferito al gruppo Misto alla Camera.
Di politici assenteisti e trasformisti gli italiani sono stufi da tempo: chi viene eletto è pagato dai cittadini per presentarsi in Parlamento e lavorare, chi si fa votare sotto il simbolo di un partito non può cambiare casacca a piacimento a seconda di come tira il vento e solo per tornaconto personale.
L’epoca di politici come Sgarbi sta finalmente volgendo a termine. La smetta di sbraitare e se ne faccia una ragione.
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