Dopo un ottobre caldissimo, stiamo vivendo ora un novembre drammatico con un’ondata di maltempo che rischia di sfiorare le due settimane consecutive.
Proprio pochi giorni fa abbiamo parlato di un appello sottoscritto da oltre 11 mila scienziati in tutto il mondo: o iniziamo a intraprendere comportamenti seri per prenderci cura del nostro pianeta, o sarà troppo tardi.
L’appello di questi studiosi parte da una prima necessità non più rinviabile: la riduzione delle emissioni a livello globale. È questa la pietra angolare di ogni politica ambientale ed energetica che va messa in atto in base a quelli che sono gli accordi di Parigi.
Già, ma da dove partire per diminuire il livello di inquinanti nell’aria che respiriamo?
Qui elenchiamo dieci punti fondamentali:
1. ADDIO ALLE ENERGIE FOSSILI
È il primo obiettivo da perseguire. Grazie al MoVimento 5 Stelle, da questo 2019 le major del petrolio non fanno più i loro comodi trivellando ovunque per terra e per mare come accaduto per decenni. Bisogna andare verso uno stop definitivo alle concessioni per la coltivazione e l’estrazione di idrocarburi. Le centrali a carbone vanno definitivamente “spente” ed è necessario disincentivare in ogni modo attività inquinanti.
2. INCENTIVI ALLE ENERGIE RINNOVABILI
Il secondo punto è diretta conseguenza del primo. Senza politiche coordinate, difficile arrivare a risultati importanti. È quanto mai necessario “spingere” perché cambi il paradigma: va favorita in ogni modo la produzione, l’accumulo e la vendita di energia pulita con politiche fiscali e commerciali ad hoc. Deve però cambiare anche la mentalità dei semplici cittadini: va fatto comprendere a tutti che investire su un impianto domestico che produce energia rinnovabile, migliora la qualità della nostra vita e di quella dei nostri figli.
3. EFFICIENTAMENTO ENERGETICO DEGLI EDIFICI
Il MoVimento 5 Stelle si è battuto per anni per far sì che la politica incentivasse certe tipologie di intervento. In anni in cui l’edilizia vive una crisi durissima, abbiamo fatto continue campagne di sensibilizzazione sul tema, fino ad arrivare alla norma Fraccaro (500 milioni per interventi di messa a punto degli edifici pubblici) e per agevolare i cittadini ad interventi nelle loro case, poiché la dispersione energetica è uno dei fattori scatenanti dell’inquinamento dell’aria.
4. RIFORESTAZIONE
La comunità scientifica è sempre più convinta che la riforestazione sia uno dei metodi più efficaci per limitare le emissioni di CO2 nell’atmosfera. Un esempio concreto arriva dall’Etiopia con un progetto ambizioso di piantare 4 miliardi di alberi contro la desertificazione: solo in una giornata, con un’operazione senza precedenti, ne sono stati piantati 350 milioni. Il MoVimento 5 Stelle, con “Alberi per il futuro”, porta avanti in modo convinto questa grande sfida.
5. MODIFICARE IL MODO DI MUOVERSI
L’utilizzo del mezzo privato, soprattutto nelle grandi città, va disincentivato. Serve uno “scatto” sulla condivisione di servizi di mobilità, intesa sia come i tradizionali servizi di trasporto pubblico, o forme di carsharing, bikesharing o carpooling. Inoltre servono investimenti seri nel trasporto pubblico: nelle città italiane i cittadini che lo usano tutti i giorni sono ben al di sotto della media europea. Un trend che va invertito.
6. AGEVOLARE L’ACQUISTO DI MEZZI ‘GREEN’
Va di pari passo col punto sopra: in attesa di ridurre l’uso privato delle due e delle quattro ruote, è necessario più che mai agevolare l’acquisto di mezzi elettrici o ibridi. Il MoVimento 5 Stelle ha spinto perché venisse potenziato l’Ecobonus. È un primo passo: la strada è ancora lunga e va incentivata anche l’offerta da parte delle industrie di auto e di motocicli. Ma è un trend inesorabile.
7. CAMBIARE APPROCCIO SUI CONSUMI
Anche il cibo che mangiamo incide sulle emissioni. Prediligere frutta e verdura di stagione e consumare alimenti con filiera corta è naturalmente importante per contribuire a ridurre l’inquinamento atmosferico. E ridurre il consumo di carne: il settore della produzione zootecnica è causa del 18 per cento delle emissioni totali di gas serra dovute alle attività umane.
8. INVESTIRE IN INNOVAZIONE
Ormai è appurato: i Paesi che riescono a predisporre i maggiori investimenti in innovazione registrano risultati concreti sul contrasto alle polveri sottili. Anche l’Italia avrà finalmente nella manovra 2020 un credito d’imposta per quelle imprese che investono in software o accorgimenti innovativi che consentano loro di inquinare meno. Diminuire le emissioni delle nostre attività produttive è fondamentale.
9. CICLO DEI RIFIUTI
Chiudere gli inceneritori, che appartengono ormai al secolo scorso, è un dovere morale. Per farlo in maniera definitiva è importante alzare il livello del riciclo e incentivare la produzione di materiali biodegradabili o compostabili.
10. ECONOMIA CIRCOLARE
L’economia circolare deve essere il nuovo paradigma alla base di tutta l’economia. Deve essere la precondizione di qualsiasi attività umana. Dal cittadino all’impresa, l’economia circolare è il nuovo modello su cui si deve orientare lo sviluppo umano. Un modello che sostituisca quello lineare per cui si estraggono risorse, si bruciano e si scartano gli avanzi. Un modello che si serva di sempre meno risorse, riutilizzandole, per poi rimetterle in circolo.