“Il referente è lui, il capo politico è lui. Io gli starò più vicino”. Solo la stampa italiana poteva trasformare le parole del nostro garante, Beppe Grillo, in un “commissariamento”. L’interpretazione dei fatti che scavalca i fatti stessi, gira a suo piacimento come una frittata il senso delle cose.
Gli organi di stampa hanno (avrebbero?) il compito non soltanto di informare ma anche di formare l’opinione pubblica. Se questa opinione pubblica, però, viene plasmata con notizie false viene meno tutto il senso dell’informazione.
Eppure un senso (distorto) dietro queste notizie c’è: attaccare il nostro leader Luigi Di Maio per attaccare il Movimento. In quale paese i media remerebbero contro una forza politica che vuole il salario minimo, quindi più tutele per i nostri lavoratori, o la riforma della prescrizione. Soli i giornali-madia italiani possono andare contro chi, come noi, vuole il carcere per i grandi evasori, una seria legge sul conflitto di interessi. Dopo anni in cui nei salotti dei talk, sui giornali, attraverso le inchieste giornalistiche, emerge la necessità cronica di combattere il marcio presente in questo Paese i nostri media, in un moto perpetuo di anacronismo compulsivo, cosa fanno? Attaccano il Movimento 5 Stelle. Almeno ammettessero che quelle battaglie che hanno promosso erano solo litanìe che gli servono per riempire spazi e sollevare quel po’ di polemica funzionale ad alzare gli ascolti o le vendite.
Il Movimento 5 Stelle è scomodo e lo ha dimostrato in tutti questi anni. E’ scomodo quando dice che bisogna revocare le concessioni autostradali a chi non fa manutenzione sulle nostre autostrade. Siamo scomodi quando diciamo che la politica deve stare fuori dalla sanità pubblica. La stampa che osanna e che spinge il governo a contrastare cambiamenti climatici è la stessa che poi non dedica una riga quando al Senato si approva il primo decreto che punta a contrastare proprio questi cambiamenti e a migliorare la qualità dell’aria delle nostre città. E sappiamo tutti che quella del clima oggi è un’emergenza planetaria, non solo nazionale.
Vale ancora la pena informarci? Certo che sì. Ciò per il quale ci battiamo è che vengano riportati i fatti, non le opinioni che, magari, dietro nascondono interessi particolari. I cittadini che pagano di tasca propria per informarsi chiedono di conoscere i fatti. E tornando all’attualità i fatti di ieri ci dicono che Beppe Grillo ha “piena fiducia” non solo nel nostro capo politico ma in tutto il Movimento.
Abbiamo le spalle larghe. Il Movimento 5 Stelle è la prima forza politica in Parlamento e questo ci mette ogni giorno davanti a scelte difficili. Mentre la stampa sceglie di gettare fango su Luigi Di Maio, dall’altra parte della barricata c’è chi lavora per il bene dei cittadini e continuerà a farlo. Non saranno certo i titoli di giornale a fermarci. Noi andiamo avanti.