Ci avevano detto che il Reddito di Cittadinanza non si poteva fare, che Quota 100 costava troppo e che Opzione Donna e l’Ape sociale non andavano riproposte.
Nella Legge di Bilancio 2020 abbiamo confermato tutto, sventando la minaccia di chi voleva (e vuole ancora) eliminare Quota 100 e lasciando intatto il Reddito di Cittadinanza. Anche Opzione Donna e l’Ape sociale non sono in discussione, e stiamo rilanciando la sfida del welfare con 600 milioni in più per la famiglia ed un assegno unico dal 2021 per tutti coloro che hanno figli fino ai 26 anni.
L’Italia aspettava da 20 anni un’azione politica concreta per combattere davvero la povertà. E i numeri dimostrano che avevamo ragione.
Al 31 ottobre scorso erano: 900.283 le domande di Reddito di cittadinanza e 120.327 quella di Pensione di cittadinanza accolte, per un totale di 1.020.610 nuclei familiari.
Cosa significano queste cifre?
Molti pensieri in meno quando si trova una bolletta nella cassetta postale o quando bisogna fare la spesa, la possibilità di assicurare tre pasti tutti i giorni sul tavolo di casa, una speranza per chi ha perso il lavoro o non è stato mai aiutato a trovarne uno…con la fase 2 del Reddito di Cittadinanza e il potenziamento dei Centri per l’impiego, per i quali abbiamo messo due miliardi, i percettori del Reddito potranno accedere a un percorso di reinserimento lavorativo che finalmente permetterà a queste persone di riacquistare fiducia in sé stessi e nella loro utilità per la comunità.
Altra misura che abbiamo fortemente voluto introdurre con la scorsa legge di Bilancio è Quota 100.
Siamo orgogliosi di poter dire che non verrà modificata e i lavoratori prossimi alla pensione continueranno ad avere questa possibilità di pensionamento senza preoccuparsi di cambiamenti nelle finestre di accesso. Per noi è davvero un’ottima notizia anche perché ci consentirà di valutare l’efficacia di questa misura che ha già permesso a quasi 185.000 persone di andare in pensione, dopo averla vista sfumare per anni. Sono persone che hanno finalmente avuto modo di godersi il meritato riposo e tornare a dedicarsi alla famiglia, ai propri passatempo o anche semplicemente a sé stessi. La conferma di Quota 100 così com’è ci consentirà di portare avanti il progetto di superamento della Legge Fornero che abbiamo promesso ai cittadini.
Nel capitolo pensioni ci sono altre due importanti conferme.
La prima è quella che riguarda l’Ape sociale. Chi ha compiuto almeno 63 anni di età e ha versato contributi per 30 anni potrà andare in pensione con l’anticipo pensionistico. Una proroga di un anno che consentirà a tante persone che sono rimaste bloccate a causa della riforma Fornero di ritirarsi dal lavoro se lo desiderano.
Sulla stessa scia anche la proroga di Opzione donna. Lavoratrici che hanno lavorato per 35 anni e che al 31 dicembre 2019 hanno compiuto 58 anni (se sono dipendenti) o 59 anni (se autonome) potranno andare in pensione.
Una possibilità fondamentale per la componente femminile della nostra forza lavoro che in media ancora oggi trova più tardi un impiego rispetto ai colleghi uomini a causa di un gap di genere che vogliamo e dobbiamo colmare. Abbiamo conosciuto storie di donne che hanno dedicato la loro vita al lavoro e poi improvvisamente l’hanno perso a causa della crisi economica. Non avevano i requisiti per andare in pensione e sono rimaste in un limbo: troppo giovani per ritirarsi, troppo vecchie per cercare un’altra occupazione. Per loro Opzione donna è stata e sarà l’opportunità di riguadagnare l’indipendenza economica per la quale hanno lottato e dedicarsi ai loro affetti più cari.
Con questa Legge di Bilancio proseguiamo anche su un’altra strada tracciata l’anno scorso: quella dell’attenzione alle persone con disabilità.
Sono 550 i milioni che nei prossimi 3 anni andranno in tre fondi distinti dedicati a questa categoria.
Il primo riguarda il diritto al lavoro dei disabili per abbattere finalmente le barriere, anche culturali, che ostacolano l’accessibilità al lavoro.
Il secondo fondo è destinato alla mobilità di queste persone alle quali va garantita la possibilità e la libertà di muoversi sempre. Infine, ci occupiamo di chi assiste le persone con disabilità. Risorse preziose che aiuteranno i cosiddetti caregiver: familiari che, spesso nel silenzio, svolgono una funzione sociale dal valore inestimabile e ai quali lo stato deve supporto e rispetto perché contribuiscono a tenere in piedi l’intero sistema assistenziale.