Chi sono e come si comportano i grandi evasori italiani? Ce lo siamo chiesto in un post precedente e abbiamo iniziato a ricordare qualche esempio celebre, o famigerato. Abbiamo ricordato in particolare due casi di vorticosi giri di denaro nei paradisi fiscali di mezzo mondo per nascondere e sottrarre al fisco i soldi di tanti furbacchioni italiani. Ricordiamone qualcun altro:
1. Partiamo da quello della celebre “Lista Falciani”.
Conteneva 7499 italiani l’elenco segreto della filiale di Ginevra della banca svizzera Hsbc, con volti noti dell’economia, della finanza, dello spettacolo e della cultura che avevano depositato 7 miliardi e 452 milioni di dollari. Sapete chi ha aiutato questi personaggi a farla franca? Berlusconi e Tremonti!Grazie al loro condono del 2009 almeno 2000 dei 7499 italiani della lista hanno potuto svuotare e chiudere quei conti segreti, risparmiando centinaia di milioni di euro di tasse dovute ai cittadini.
Precisiamo doverosamente che trasferire denaro in Svizzera di per sé non è reato, ma i controlli successivi hanno accertato che dentro quei 7 miliardi e mezzo c’era una montagna di redditi non dichiarati e molta parte la Guardia di Finanza non l’ha potuta contestare proprio a causa del maxi-condono di Berlusconi e Tremonti.
2. Da un colosso della finanza passiamo ad un’anziana signora milanese di 92 anni.
Aveva registrato la sua residenza in Svizzera e in Gran Bretagna per almeno 5 anni, in realtà continuava a fare la sua vita in pieno centro a Milano, dove per anni era stata titolare di una famosa catena di negozi che vendevano abbigliamento di lusso. Ebbene, alla nonnina sono stati sequestrati 40 milioni di euro! Per mettersi in regola con lo Stato italiano ha versato quasi 15 milioni di euro!
3. Tornando ai colossi, soffermiamoci un minuto sulla vicenda di Ubs, la principale banca svizzera:è stata condannata a versare 111,5 milioni di euro per chiudere un contenzioso fiscale con l’Agenzia delle Entrate, che aveva intrapreso un’attività di controllo su 220 banche per evasione fiscale. Cosa facevano gli istituti finanziari? mettevano a disposizione una rete di funzionari che setacciavano il territorio italiano per contattare clienti a cui offrire gli strumenti migliori per nascondere all’estero i loro soldi di provenienza illecita.
4. Chiudiamo la nostra carrellata col botto: Kering, gruppo leader nel settore del lusso e proprietario del marchio Gucci.
Secondo le accuse della Guardia di Finanza, ha evaso quasi 1 miliardo e mezzo di euro, con ricavi non dichiarati per 14,5 miliardi. È notizia di pochi mesi fa che il gruppo ha concordato un pagamento di 1,25 miliardi (!!!) al Fisco per chiudere le sue pendenze.
In appena 4 esempi di enormi evasioni fiscali ci sono almeno 2 miliardi di tasse riscosse o potenzialmente recuperabili – senza i condoni di Berlusconi – per soddisfare le esigenze di milioni di cittadini italiani.
I grandi evasori fanno danni incalcolabili alla collettività, sono i delinquenti che si arricchiscono alle spalle dei loro vicini di casa che lavorano onestamente. È questa l’ingiustizia che vogliamo colpire con pene esemplari per questi parassiti della società.