“Le grandi società dove ci sono i soldi e i risparmi degli italiani devono essere in qualche modo tutelate, non paghino per le colpe di un loro manager”.
Queste sono le parole in difesa dei Benetton, titolari della concessione di Autostrade per l’Italia, pronunciate in tv dal Governatore della Liguria, Giovanni Toti, nel giorno della commemorazione delle vittime del crollo del ponte Morandi, lo scorso 14 agosto.
È lo stesso Toti che ha subito proposto di far ricostruire il ponte agli stessi che, probabilmente per scarsa manutenzione e nonostante diversi allarmi sulla precaria stabilità, come emerso da alcuni organi di stampa, non avrebbero fatto nulla per impedirne il crollo. Il processo è ancora in corso e stabilirà le responsabilità penali ma quelle morali sono già chiare. “A ricostruire deve essere Autostrade”, disse infatti prontamente Toti a fine agosto dell’anno scorso scontrandosi con gli esponenti del MoVimento 5 Stelle, a partire dall’allora vice premier Luigi Di Maio che, invece, giustamente affermava che di Autostrade per l’Italia non ci si poteva fidare.
Ma perché Toti, invece di preoccuparsi della sicurezza dei cittadini, difende e ha sempre difeso gli interessi dei concessionari? Forse perché i Gavio (Autofiori), fra i più potenti concessionari autostradali, hanno finanziato, come hanno scritto alcuni giornali, la sua campagna elettorale in Liguria? Sono più importanti gli utili della sicurezza dei liguri? Che ne pensa Toti del fatto che Salvini e la Lega, suoi alleati, insieme a lui abbiano sempre battagliato contro la revoca delle concessioni ai Benetton chiesta dall’allora ministro Toninelli (da allora bersaglio mediatico preferito) dal capo politico Luigi Di Maio e da tutto il MoVimento Stelle? Salvini disse che era squallido parlare dei Benetton.
A Salvini e ai leghisti ribadiamo che, per noi, è più squallido e vergognoso che qualcuno si arricchisca senza spendere i soldi in manutenzione, mettendo a rischio la vita di chi ha la sola colpa di doversi spostare con la propria automobile. E non è un caso che Salvini sia stato attaccato dai familiari delle vittime del Ponte Morandi, proprio perché continua a difendere il concessionario, opponendosi alla revoca. Perché Toti non ha rifiutato quei finanziamenti dai Gavio? Non c’è un conflitto d’interessi data la sua carica istituzionale?
Poi, ciò che viene restituito a tutti i cittadini sono le condizioni delle nostre strade, dei nostri ospedali e dei nostri trasporti. Abbiamo già fatto la “Spazzacorrotti”, che al suo interno ha disposizione sulla trasparenza dei finanziamenti ai partiti, ma vogliamo fare di più: chiediamo (già da tempo) una Commissione d’inchiesta sui fondi ricevuti dai partiti nei decenni in cui il nostro Paese è stato lentamente e inesorabilmente messo in ginocchio da politiche poco trasparenti e spesso ingiustificabili.
Noi del MoVimento 5 Stelle vogliamo vederci chiaro, con la consapevolezza di non avere nulla da nascondere.