La Commissione contenziosa del Senato il prossimo 4 novembre dovrà esaminare i ricorsi di 772 ex senatori che chiedono di riavere i loro vitalizi, quelli che abbiamo tagliato nel 2018, portando un risparmio di 56 milioni di euro l’anno tra Camera e Senato, 280 milioni a legislatura.
Li chiamano “diritti acquisiti”, per noi i vitalizi sono “privilegi rubati” e li abbiamo cancellati. Ricordiamo che le Camere questi trattamenti di lusso se li autoassegnarono nel chiuso dei palazzi.
Le persone interessate, quelle che in Italia percepiscono il vitalizio – adesso decurtato da noi – sono oggi circa 2.600 ex parlamentari tra Camera e Senato. In questi giorni stiamo segnalando a tutti gli italiani un conflitto d’interessi per due dei cinque giudici chiamati a esprimersi lunedì prossimo.
Si tratta di un intreccio di lunghi rapporti professionali, politici e di amicizia tra Cesare Martellino e Giacomo Caliendo da una parte, rispettivamente componente e presidente della Commissione contenziosa, e il capo di gabinetto della presidente del Senato Casellati dall’altra.
Riepilogando: i membri della commissione li nomina la Casellati. Martellino e Caliendo sono vicini a Nitto Palma, capo di gabinetto della presidente e a sua volta ex senatore interessato a vincere questo ricorso perché percettore del vitalizio.
Tutto ciò ci preoccupa rispetto all’imparzialità del giudizio. Davamo per scontato il tentativo di restaurazione portato avanti da chi godeva di queste ricche prebende, era inevitabile. Sono fatti così molti di loro, le provano tutte per difendere i soldi ingiustamente incassati.
Ma se ottenessero quanto chiedono sarebbe davvero un brutto segnale. Il taglio dei vitalizi ha riavvicinato i cittadini alle Istituzioni! Siamo tutti vigili e con noi i cittadini italiani. Siamo nel palazzo per combattere i privilegi e difendere la legalità, ovunque!