Il Presidente della Regione, Antonio Fosson, si dimette perchè indagato per corruzione elettorale. Voto di scambio con la ‘Ndrangheta.
In Valle d’Aosta però, il Presidente della Regione è anche Prefetto.
La stessa persona che, in seguito all’inchiesta Geenna che portò all’arresto di un Consigliere Regionale e di due assessori comunali, inoltrò le relazioni conclusive delle due commissioni d’indagine incaricate di verificare l’eventuale sussistenza di forme di infiltrazione mafiosa nei comuni di Aosta e Saint-Pierre al Ministro dell’interno.
Paradossale ma vero: un politico indagato per voto di scambio politico mafioso è la stessa persona che ha inviato al ministro dell’Interno le relazioni delle commissioni d’accesso. Una vera e propria follia amministrativa unica in Italia che deve assolutamente cambiare. Dobbiamo cambiare il nostro statuto speciale, perché quello che pensavamo impossibile invece è realtà.
Ora, a cosa porteranno le sue dimissioni? A chi si possono rivolgere i valdostani per essere tutelati se il Prefetto è la stessa persona che risulta indagata?
L’unico che può entrare nel merito della questione è il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Intanto l’unica cosa auspicabile da fare per preservare la legalità è che i consiglieri coinvolti si dimettano tutti, che l’ente Regione sia oggetto di indagine amministrativa e si ritorni al voto,in un clima che scongiuri le infiltrazioni. Non si può permettere che si insedi un altro Presidente con la pesante ombra che cala oggi sul Palazzo Regionale.
Questa non è soltanto una questione politica ma di società civile valdostana. Le mafie hanno interessi fortissimi sul nostro territorio. Non possiamo guardare altrove disinteressarci ma chiederci come sia potuto accadere senza che nessuno abbia detto mai niente. Queste sono domande a cui tutti noi dobbiamo rispondere.