Negli ultimi vent’anni, dal 1999 al 2018, in Italia sono morte quasi 20.000 persone, 19.947 vittime per la precisione, a causa dei cambiamenti climatici e di quello che alcuni chiamano “clima impazzito”, cioè eventi meteorologici estremi.
Quasi 20mila vite spezzate, famiglie distrutte e perdite economiche per circa 30 miliardi di euro. Praticamente un bollettino di guerra. Questi dati non ce li siamo inventati noi, ma sono contenuti nel Climate Risk Index. Solo l’anno scorso le bombe d’acqua e il maltempo hanno causato 51 morti nel nostro Paese.
Se qualcuno vuole continuare a far finta di non vedere, se qualcuno ancora crede che i temi del clima, dell’ambiente, della riconversione energetica siano problemi di secondo piano si sbaglia. Sono vere e proprie emergenze, ormai gli scienziati non sanno più come dircelo. Muoiono migliaia di persone, vengono distrutte centinaia di attività commerciali, famiglie che perdono la loro casa.
Il MoVimento 5 Stelle è stata la prima forza politica ad aver introdotto la questione ambientale nel dibattito politico, già molti anni fa, quando eravamo all’opposizione.
Oggi al Governo abbiamo portato il decreto Clima, il primo decreto dedicato al clima nella storia della nostra Repubblica proposto dal Ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Abbiamo introdotto i “caschi verdi” e per la prima volta parliamo alle imprese dicendo che l’ambiente non è un limite, o una serie di norme da sopportare o spesso da evitare, ma un’opportunità per creare posti di lavoro, per creare nuove aziende. Questo è il significato del cosiddetto Green New Deal per le aziende.
Siamo anche riusciti a ridurre di due terzi i tempi di stanziamento dei fondi per aprire i cantieri contro frane e dissesto idrogeologico, assegnando 700 milioni in soli sei mesi per cantieri che stanno finalmente aprendo. Perché le risorse ci sono, ma spesso era difficile utilizzarle e far partire i cantieri.
Il carbone, gli inceneritori, la plastica non biodegradabile e tutto ciò che altera gravemente il clima sono il passato. L’economia verde, le fonti rinnovabili, il rispetto del pianeta in cui viviamo sono il nostro presente e soprattutto il nostro futuro.
O troveremo il coraggio di cambiare davvero, adesso, oppure non riusciremo più a rialzarci.