Fermare la prescrizione a partire dalla sentenza di primo grado significa dare la possibilità ai magistrati di arrivare fino in fondo nei processi e accertare la verità. Troppo spesso abbiamo visto imputati passarla liscia semplicemente perché il tempo per giudicarli si era esaurito. È una situazione che si verifica in 1 processo d’Appello su 4, e accade anche che la stessa persona benefici più volte di questo assurdo meccanismo.
È il caso, ad esempio, di Silvio Berlusconi. A partire dal giudizio per il “lodo Mondadori” fino al più recente caso “De Gregorio”, i processi a carico del leader di Forza Italia finiti in un nulla di fatto, a causa della prescrizione, si sono susseguiti uno dietro l’altro.
Processo “lodo Mondadori”:
Berlusconi viene chiamato a rispondere dell’accusa di aver pagato alcuni giudici per ottenere una pronuncia favorevole in merito caso Mondadori. Dopo una prima archiviazione, il reato contestato viene riformulato in corruzione semplice e cade in prescrizione.
Nel processo parallelo a carico di Cesare Previti – condannato in via definitiva – i giudici della Cassazione affermano che Berlusconi era consapevole che la sentenza per il lodo era stata oggetto di “mercimonio”.
Processo All Iberian – Finanziamento illecito:
Nel 1998, Berlusconi viene condannato a 2 anni e 4 mesi di reclusione con l’accusa di aver finanziato illecitamente il partito socialista italiano. Il processo si conclude nel novembre del 2000, quando la Cassazione – confermando la sentenza d’Appello – dichiara prescritto il reato contestato all’imputato.
Consolidato Fininvest:
Nel giugno del 2001, la procura di Milano chiede il rinvio a giudizio per Berlusconi e altre persone indagate nell’ambito di una inchiesta per falso in bilancio. La data dell’udienza preliminare non viene fissata e, nel 2003, il reato contestato – falso in bilancio – viene dichiarato prescritto. Lo stesso reato, nel frattempo, era stato depenalizzato per effetto di un decreto approvato priprio dal governo Berlusconi.
Bilanci Fininvest 1988-92:
Nel 2004, il giudice per l’udienza preliminare, dichiara prescritti i reati contestati a Berlusconi nell’ambito del procedimento relativo ai bilanci Finivest 1988-1992. L’ex cavaliere era accusato, insieme al fratello Paolo, del reato di falso in bilancio.
Processo “Lentini:
Nel 1998, Berlusconi viene rinviato a giudizio con l’accusa di aver acquistato per il Milan il cartellino del calciatore Gianluca Lentini utilizzando in parte un pagamento fuori bilancio. La somma versata in nero, secondo i giudici, ammonta a circa 10 miliardi di lire. Nel novembre del 2002, il reato di falso in bilancio – nel frattempo depenalizzato – viene dichiarato prescritto.
“Caso Mills”:
Nel luglio del 2002, la procura di Milano chiede il rinvio a giudizio per Silvio Berlusconi e per l’avvocato David Mills. L’ ex cavaliere è accusato di aver dato 600 mila dollari a Mills per testimoniare il falso, in suo favore, in due distinti processi a suo carico. Un anno dopo il processo di primo grado subisce uno stop. Grazie al lodo Alfano, infatti, i procedimenti penali che riguardano le alte cariche dello Stato vengono sospesi. Per effetto di questa norma, il giudizio sul cavaliere si ferma, mentre prosegue quello per l’avvocato, condannato a quattro anni e mezzo. Nel 2010 Mills viene salvato dalla prescrizione. Due anni dopo anche il reato contestato a Berlusconi finisce in prescrizione.
Processo Unipol:
Il 7 marzo 2013, Silvio Berlusconi viene condannato a 1 anni di reclusione con l’accusa di concorso in rivelazione del segreto d’ufficio. Secondo i giudici l’ex premier, aveva divulgato una conversazione intercettata durante la scalata alla Banca Nazionale del Lavoro tentata da Unipol nel 2005. Nel marzo del 2014, il reato è stato dichiarato prescritto dalla Corte d’Appello di Milano.
Compravendita senatori:
Nel luglio del 2015, Silvio Berlusconi e Valter Lavitola vengono condannati per concorso in corruzione. Secondo i giudici del tribunale di Napoli, Berlusconi avrebbe fatto avere 3 milioni di euro all’ex senatore Idv Sergio De Gregorio per convincerlo a passare dal centrosinistra al centrodestra. La Corte d’Appello campana ha dichiarato il reato – successivamente riqualificato in corruzione impropria – prescritto, nel 2017.
Ora comprenderete meglio perché diciamo che, con la nostra riforma della prescrizione, chiudiamo definitivamente con l’epoca di Berlusconi. La giustizia non può avere una data di scadenza.