Prendono i soldi e li spostano in altre banche dopo aver disastrato il più grande istituto del Mezzogiorno, azzerato migliaia di piccoli azionisti e minacciato i risparmi di migliaia di obbligazionisti e correntisti. Si tratta di Marco e Gianluca Jacobini, padre e figlio, rispettivamente ex Presidente ed ex vicedirettore generale di Banca Popolare di Bari, per i quali è scattata oggi la custodia cautelare.
Le accuse sono pesantissime: falso in bilancio e ostacolo alla vigilanza bancaria, che significa aver mentito a Consob e a Banca d’Italia su alcune operazioni e sullo stato di salute generale di Popolare di Bari. Secondo una fonte interna i due Jacobini reggevano le sorti della banca anche dopo essere stati sollevati dalle loro cariche formali.
Interdetto per un anno dall’attività bancaria invece Vincenzo De Bustis, amministratore delegato fino a dicembre, quando l’istituto è stato commissariato da Banca d’Italia.
Siamo davanti all’ennesimo caso di crac bancario degli ultimi anni, la giustizia farà il suo corso, ma intanto è urgente che intervenga la politica.
Sul tavolo ci sono tre questioni da affrontare con la massima determinazione:
– l’inizio dei lavori della Commissione d’inchiesta parlamentare sul sistema bancario, che dovrà far luce sulle responsabilità politiche e personali dei crac miliardari che hanno distrutto risparmi e vite
– la conversione definitiva del decreto sulla Popolare di Bari, con il quale siamo intervenuti per restituire la banca ai cittadini, dando vita ad una banca pubblica per gli investimenti, e per tutelare i risparmi, senza regalare nulla ad altre banche private (vedi gestione delle due venete) e senza colpire gli obbligazionisti (come nel caso delle quattro banche popolari)
– una proposta di riforma della vigilanza bancaria, che al di là dei reati commessi dagli Jacobini e dagli altri imputati, è stata fortemente deficitaria anche in questo come in altri casi negli ultimi anni
Non stiamo a guardare. Il sistema bancario deve essere rivoltato come un calzino e chi ha giocato sulla pelle dei risparmiatori deve pagare, finalmente.