Stamane sui giornali rimbalza con forza l’ipotesi di una maxi-multa nei confronti di Autostrade per l’Italia, accompagnata da una sostanziosa diminuzione delle tariffe, per chiudere il dossier apertosi nell’agosto 2018 dopo il crollo del ponte Morandi.
Lo ribadiamo forte e chiaro: finché il MoVimento 5 Stelle sarà al governo, non verrà fatto alcuno sconto sulla pelle degli italiani a questi signori. Ci sono le famiglie di 43 persone morte per colpa dell’incuria e dell’imperizia di chi doveva intervenire e non l’ha fatto, alle quali dobbiamo giustizia.
A questo va aggiunto che negli ultimi mesi il quadro che è emerso è sconcertante. Oltre a quello sulla tragedia di Genova, sono altri tre i filoni d’inchiesta aperti dai magistrati. Report falsi, documentazioni fasulle, manutenzioni mai fatte, viadotti chiusi: più i giudici vanno a fondo, più emergono circostanze torbide. Senza dimenticare intercettazioni telefoniche dal contenuto vergognoso tra pezzi grossi di Aspi e della sua controllata Spea Engineering, società incaricata a monitorare lo stato di salute delle infrastrutture gestite dalla stessa Aspi.
Quella prassi tutta italiana del controllore che si ritrova al soldo del controllato.
Poi ci sono i bilanci di Atlantia a parlare chiaro: in 13 anni di vita, la holding dei Benetton ha portato a casa 57,4 miliardi di euro di ricavi, di cui 44,7 miliardi direttamente dalle tasche degli italiani attraverso i pedaggi. Risultato: dieci miliardi netti di utili: una cifra abnorme. Nello stesso tempo però, gli investimenti sono calati del 49,5%.
Alla holding è sempre interessato di più tuffarsi in nuovi business all’estero, dall’Eurotunnel ad Abertis (operatore infrastrutturale spagnolo), fino agli aeroporti della Costa Azzurra, invece di imbastire piani di ammodernamento e manutenzione lungo i 2900 km di autostrade italiane controllati da Aspi.
Di fronte a una gestione così sfacciata, lo Stato non può permettere ai Benetton di cavarsela con una semplice ammenda. La revoca ad Autostrade per l’Italia è il passaggio necessario per rivedere tutto il distorto sistema di concessioni degli ultimi vent’anni, reso possibile dalla generosità di tutti i partiti. E per avviare anche la diminuzione strutturale dei pedaggi più volte auspicata.
La multa, la maxi-mancia di chi vuole pulirsi la coscienza a buon mercato non possiamo accettarla. Lo dobbiamo a tutti gli italiani, che hanno tutto il diritto di viaggiare sicuri.