«Gli italiani sono ormai convinti che la situazione di degrado ambientale sia effettiva, ma anche che la plastica non è l’unico “mostro” percepito, e che le possibilità di attivarsi con metodi di imballaggio e distribuzione più sostenibili ci sono, anche se questo dovesse significare un certo aumento dei prezzi al consumo, che i consumatori italiani dichiarano di essere disposti a sostenere».
Uno studio condotto dalla Nielsen, un’azienda di misurazione e analisi dati, ci fornisce nuove prospettive su come il consumatore percepisce l’ambiente e, soprattutto, quanto stiamo diventando attenti nell’acquisto di prodotti senza plastica.
Dall’analisi condotta dall’ente di ricerca, infatti, emerge che i consumatori stanno orientando sempre più i propri acquisti verso marche e prodotti che rispettano l’ambiente.
L’utente, quindi, da “vittima” del sistema mercato diventa parte attiva e centro decisionale delle proprie scelte, capace di scegliere prodotti sostenibili e realizzati con confezioni che non inquinano.
Dalla ricerca emerge che la tutela dell’ambiente, dopo il lavoro, è al secondo posto tra le preoccupazioni degli italiani.
Secondo lo studio il 59% degli intervistati si dice molto preoccupato per l’inquinamento e il degrado ambientale e per «l’88% la difesa dell’ambiente è uno dei valori più importanti nell’attuale società». Il 92% invece si trova d’accordo sul «principio di mutuo impegno». Vale a dire: un maggiore impegno condiviso nel ridurre la quantità di rifiuti.
Per quanto riguarda l’annoso problema del packaging, «il 62% dei consumatori è convinto che le aziende produttrici siano le principali responsabili dell’utilizzo della plastica come componente degli imballaggi nel comparto alimentare», mentre solo 15% attribuisce la responsabilità ai rivenditori.
Mentre il 18% degli intervistati ammette le proprie responsabilità, confermando un ruolo attivo nella dispersione del packaging, per il 47% sono invece le aziende produttrici a doversi impegnare per ridurre l’impiego della plastica negli imballaggi.
E guardando al futuro? Gli italiani secondo la ricerca sono molto positivi. Il 67% degli interpellati si aspetta una forte riduzione degli imballaggi non riciclabili, dichiarandosi a favore delle bioplastiche compostabili o biodegradabili (28%) o di quelli in carta o cartone (17%).
I tempi sono cambiati. Imballaggi e materie plastiche sono temi che non interessano più solo gli addetti ai lavori. I cittadini si dimostrano sempre più attenti non solo a come spendono i propri soldi, ma anche a quanto i loro acquisti possono impattare o meno sull’ambiente. La nostra percezione dell’ambiente sta cambiando, questa è una buona notizia e un segnale di cui il mondo produttivo e la politica devono assolutamente tenere conto.