Si fa un gran parlare in questi giorni delle restituzioni del MoVimento 5 Stelle. Con cadenza ormai regolare c’è chi innesca ad arte la polemica per minare quello che rappresenta un unicum nel panorama politico italiano.
Nessuno lo aveva mai fatto né tanto meno ha intenzione di farlo: solo in MoVimento 5 Stelle restituisce ai cittadini parte degli stipendi dei suoi eletti. E questo crea scompiglio e agitazione tra i rappresentati di altre forze politiche che invece stipendi e indennità se li tengono ben stretti. Guai a far sapere ai cittadini che si può fare – e bene – politica anche con uno stipendio ridotto: il buon esempio del MoVimento potrebbe essere contagioso! Ma quello che per gli altri è un timore per noi è un obiettivo: dobbiamo contagiare la politica tutta e usare i fondi che restituiamo per aiutare i nostri concittadini.
Abbiamo già superato i 105 milioni di euro e ne andiamo fieri: per i grandi media non è una notizia ma ciò che importa è che sia una buona notizia per chi grazie a questi fondi riceve sostegno per le proprie attività.
In Sicilia, ad esempio, grazie alle somme restituite dai deputati del MoVimento 5 Stelle, abbiamo finanziato negli anni scorsi la trazzera di Caltavuturo (Palermo), il microcredito per le imprese e infine un concorso – “Boom Polmoni urbani” – che punta a favorire la creatività dei giovani siciliani e a creare nuovi modelli di sviluppo urbano.
Il concorso di idee promosso in collaborazione con il Farm Cultural Park di Favara – il parco della cultura e dell’innovazione che ha contribuito alla rinascita della cittadina agrigentina – è nato infatti proprio dall’idea di creare luoghi che abbiano una funzione vitale all’interno delle città. I soldi dei cittadini tornano ai cittadini tramite le nostre restituzioni per far respirare (nuovamente) l’intero organismo città e i suoi abitanti.
Un modo intelligente di puntare sulle nostre risorse, sulle intelligenze locali, di dare possibilità reali ai nostri ragazzi. Insomma, un’iniziativa in grado di portare risultati tangibili e concreti per l’isola, con un reale impatto economico, la possibilità di nuovi posti di lavoro e di far sì che i nostri giovani non debbano abbandonare la Sicilia per cercare fortuna altrove.
Che i risultati siano concreti e tangibili lo testimoniano le storie dei ragazzi che si sono aggiudicati i 360mila euro totali previsti per i progetti vincitori. Tre storie diverse, tre progetti unici ma legati da un filo comune: la volontà di mettersi in gioco e dimostrare che è possibile costruire un futuro diverso per se stessi e per l’isola.
Il primo, “Street factory, Eclettica”, presentato da cinque ragazzi di Caltanissetta, mira a riqualificare la pista di pattinaggio comunale abbandonata da anni, per restituirla alla collettività al fine di creare un luogo di attrazione sportiva e culturale e di aggregazione per i giovani.
C’è poi “Periferica”, il progetto di rigenerazione urbana di quattro giovani di Mazara del Vallo che intendono trasformare una cava di tufo in un luogo per la cultura, il gioco e l’aggregazione.
Infine, “Trame di quartiere”, l’idea di sei catanesi che si stanno impegnando per recuperare una zona emarginata del centro storico di Catania grazie all’uso delle arti performative e audiovisive, così da rafforzare anche le relazioni cooperative tra le comunità che la abitano e costruire un’offerta culturale aperta a nuovi pubblici.
Tutti loro, grazie al contributo offerto dai nostri portavoce sul territorio, hanno avuto un’opportunità e ne stanno restituendo i frutti alla comunità. A riprova del fatto che il contagio della politica fatta per il bene comune è possibile e già “pericolosamente” in corso.