Già di per sè, abbattere o danneggiare una pianta è riprovevole. Farlo per puro sfregio, per minaccia o per vendetta è ancora più riprovevole.
Ma andiamo con ordine: il Comune di Vimercate, guidato dal nostro Francesco Sartini, ha deciso di trasformare una strada tra i campi (Via della Santa) in percorso ciclopedonale.
Come spesso succede, molti sono d’accordo, qualcuno no. Il che ci sta, per carità. Quello che non è accettabile sono gli strumenti usati da queste persone: atti di vandalismo e minacce.
Nelle scorse settimane sono state date alle fiamme le barriere posizionate per impedire gli accessi ai veicoli, poi sono stati manomessi i cancelli installati nei mesi successivi.
Ora sono arrivati a prendersela con le piante: questi personaggi si sono ”divertiti” nottetempo a tagliare decine e decine di piante solo per fare una ripicca al Comune che le aveva piantate.
E qualche giorno fa sono arrivate anche minacce verso il sindaco ( ”siamo disposti a spingerci ben oltre il vandalismo”).
Sono atti davvero riprovevoli. Credo che noi tutti dobbiamo dare massima solidarietà al sindaco Francesco Sartini e unirci al dolore per le 178 piante ”uccise”.
Al riguardo condivido le belle parole di Arianna Mauri:
Un albero dona ossigeno anche a chi usa un’ accetta per farlo morire, un ultimo atto d’amore verso chi lo sta uccidendo. Non può scappare, non può spostarsi e, indifeso, dona fino all’ultimo. Qui sono stati 178 gli alberi che hanno regalato il loro ultimo dono a chi li ha uccisi per una protesta di cui non erano consapevoli. Una protesta che con queste modalità non può essere accettata. Accetto la protesta civile. Non accetto l’uccisione di un albero.