106 aggressioni nel 2019 ai danni di personale sanitario nella sola Asl Napoli 1, a cui vanno aggiunti gli ultimi tre casi in poche ore nei primi due giorni del nuovo anno. Una mattanza senza freni per arginare la quale sono state individuate da tempo tutte le soluzioni normative opportune.
Grazie al nostro lavoro in Commissione Sanità al Senato, abbiamo perfezionato il testo di legge in tema di sicurezza per gli operatori sanitari, introducendo un inasprimento delle pene e, in particolare, la procedibilità d’ufficio con denuncia automatica anche senza querela della persona offesa. Approvato all’unanimità, il testo giace ora alla Camera dove auspichiamo che non sarà presentata alcuna ulteriore proposta di modifica. Per questo rivolgiamo il nostro appello a tutte le forze politiche rappresentate alla Camera dei deputati, affinché la questione non diventi un tema sul quale ciascuno voglia apporre la propria bandierina, generando un’ulteriore perdita di tempo che equivarrebbe a continuare a mettere a repentaglio la sicurezza di chi è impegnato ogni giorno a salvare vite umane.
In Regione Campania abbiamo ottenuto di recente l’approvazione unanime di una mozione urgente con la quale abbiamo impegnato la giunta e i dg delle Asl regionali ad adottare, tra gli altri provvedimenti, misure come la formazione degli operatori nel gestire comportamenti aggressivi, sistemi di identificazione di chiunque entri negli ospedali e sistemi sicuri di chiusura delle porte di accesso. D’intesa con sottosegretario agli Interni Carlo Sibilia, chiederemo un tavolo alla Prefettura di Napoli, per avviare un confronto con i vertici delle forze dell’ordine regionali e con le rappresentanze di medici e infermieri.
Le soluzioni ci sono. Basterebbe accelerare l’iter del testo alla Camera e rendere attuative le misure proposte per la Campania, regione al primo posto per casi di aggressioni ai danni di personale sanitario.