Questa immagine è un’immagine straordinaria. Questa è Genova e questo è un impalcato di più di 100 metri che è appena stato appoggiato su questi piloni e proprio ieri hanno completato tutti i 18 piloni necessari al nuovo ponte di Genova. Vi faccio una domanda: avete mai visto un fatto così straordinario avvenuto in pochi mesi? Genova ha avuto il 14 agosto del 2018 un fatto sconcertante, lo sapete tutti, un ponte che è crollato e 43 morti. Da fine dicembre, quando la magistratura ha dissequestrato il sito dove è crollato il ponte, c’era già qualcosa che ha permesso oggi di vedere queste conseguenze straordinarie.
Decreto Genova. Decreto fiscale. Legge di bilancio. Dal 15 di agosto, dal giorno dopo quella tragedia, il sottoscritto e il MoVimento 5 Stelle era a lavorare per permettere che in poco più di un anno – in un Paese che vede cantieri che non nascono mai e opere infinite, che ogni anno che passa costano solo di più ma non vedono un solo metro costruito – in poco più di un anno, grazie alla concretezza del MoVimento 5 Stelle, che ha approvato il decreto Genova pochi mesi dopo l’accadimento – era il novembre del 2018 – nel decreto fiscale e nella legge di bilancio ha messo circa un miliardo.
Poche settimane dopo quel 14 agosto tragico, io tornai a Genova con un documento in mano: il decreto che avevamo depositato, che era stato pubblicato e che era sottoposto ai lavori del parlamento. Dissi una cosa sincera, profondamente sincera: che io ero andato lì dal 15 d’agosto, avevo visto gli accadimenti, avevo guardato negli occhi Vigili del Fuoco, i parenti delle vittime, i genovesi… quella città in ginocchio, il popolo di Genova era in ginocchio. Io dissi che stavamo scrivendo il decreto Genova col cuore e lo stavamo facendo veramente col cuore, con la volontà di chi voleva far rinascere e ottenere risultati straordinari. Se potete andate a Genova, andate a vedere quell’opera straordinaria che sta rinascendo. Ricevetti in tutta risposta, ad esempio dal presidente della Regione Liguria: io dissi – come vi ho detto – scritto col cuore, e lui: “Speriamo anche col cervello”.
Che cosa girava in quel primo contro il decreto Genova? Queste notizie: “Errori gravi su Genova. Giorgetti della Lega: ‘Non conoscono la legge'”. E ancora: “C’è il decreto per Genova, ma è soltanto una miseria”. Dovete saperle queste cose, perché io soffrivo quando leggevo queste notizie, mentre sapevo che stavamo lavorando giorno e notte per questo risultato. “Tempi dubbi e ricorsi certi: fa già acqua il decreto Genova. Ricorsi certi”. Oggi mi posso permettere di dire, con totale certezza, che ci abbiamo messo il cuore e anche il cervello, perché se oggi il ponte è quasi completato è perché abbiamo scritto un decreto che può essere oggi preso a modello, ad esempio. Dovrebbe essere veramente preso modello, ad esempio, perché noi sapevamo che i ricorsi sarebbero stati certi, ma da parte di chi? Da parte di chi il ponte lo aveva fatto crollare: Aspi, Atlantia, famiglia Benetton. I ricorsi li hanno fatti, ma il decreto era scritto con intelligenza, con impegno e col cervello e questi ricorsi non hanno fermato l’opera. Conosciamo un sacco di opere ferme per anni ed anni ed anni, perché – ti dicono – c’è un contenzioso in corso, non si può fare nulla. Noi i contenziosi lo sapevamo che li avremmo dovuti sostenere, ma abbiamo operato con cervello, intelligenza e non hanno bloccato niente. Non sono stati in grado, perché il decreto Genova approvato dal Parlamento era un decreto scritto bene, e oggi questo si vede.
Sapete che cosa c’era dentro il decreto Genova? C’era una casa nuova per le 266 famiglie che stavano sotto quel ponte crollato, 266 famiglie che dopo pochi mesi hanno avuto tutte una casa nuova, addirittura migliore e più bella della precedente. Avete mai visto voi un Governo che interviene a dare, poche settimane dopo tragedia, una casa nuova a chi ha subito un danno, un dramma, in questo caso agli sfollati? No! Era scritto sempre qua, nel decreto Genova.
Parliamo di Genova. Io mi ricordo articoli di giornale con scritto: “Il porto di Genova andrà a picco”, “Rischio di chiusura”, “Gli armatori abbandoneranno il porto di Genova”. L’economia di Genova e del porto nel 2019 è cresciuta, ed è sempre grazie a questo decreto. Però dopo ci sono state notizie diverse, perché tanti di voi non hanno saputo i contenuti del decreto. Io quando ho fatto questo gesto, alzando il pugno un istante, sapete perché? Perché ho gioito, ben sapendo che cosa c’era all’interno del decreto Genova. Come cittadino ministro che ha lavorato giorno e notte dal 15 d’agosto 2018 per approvare un decreto che poi ha questi effetti straordinari e che conteneva questi fatti – compreso il blocco delle tariffe autostradali: ricordatevi che se sia del 2019 che nel 2020 non è aumentato di un centesimo il pedaggio, è grazie al decreto Genova. Un cittadino ministro che sa di aver inserito e approvato una legge dello Stato straordinariamente bella a favore vostro, dei cittadini, esulta, gioisce! Peccato che però hanno fatto passare la notizia del pugno, del braccio alzato non come segno di vittoria per i genovesi e di felicità per i genovesi e per Genova rispetto ai contenuti. Perché questo è accaduto. Forse addirittura la stampa non conosceva i contenuti. Forse la stampa era abituata ai politici tutti perfettini, giacca e cravatta, silenziosi, che non fanno niente che non hanno motivo di gioire, di esultare. Perché la differenza tra un cittadino ministro del MoVimento 5 Stelle e i vent’anni tra Prodi, Berlusconi, Renzi e adesso Salvini, sono che queste persone non gioiscono perché non fanno niente di bello per i cittadini e non hanno motivo di gioire.
Quello che vi voglio dire è che il MoVimento 5 Stelle ha sempre fatto, sin dall’inizio, fin dal primo giorno di Governo, una cosa diversa: abbiamo parlato tanto di quello che stavamo facendo, non ci siamo nascosti dietro il silenzio di chi non fa nulla e che non ha motivi di gioire. Saremo imperfetti, faremo degli errori, certamente. Ma noi mettiamo i fatti prima di tutto, lavoriamo per voi. Il MoVimento 5 Stelle è una forza politica necessaria.
Questa cosa straordinaria è stata fatta – ma lo vogliamo dire? – dal Movimento 5 Stelle, che ha lavorato giorno e notte. Io i dossier li seguivo. Le leggi le ho scritte insieme ai miei collaboratori. Ho incontrato i cittadini genovesi. Gli sfollati hanno avuto una casa subito, sapete perché? Perché andavo nelle tende degli sfollati sotto il ponte. Quando un politico non si emoziona e non prova coi sentimenti perché non va per strada, non va in mezzo alle persone che soffrono, non torna in ufficio al Ministero per lavorare col cuore e col cervello per risolvere i problemi di quelle persone. Ricordatevi che questa è la differenza tra i politici perfetti, che vedete silenziosi, che non dicono mai niente e non esultano mai, e i politici diciamo imperfetti ma di sostanza che cercano – e molto spesso, come in questa occasione, ce la fanno anche – di risolvere i vostri problemi. E’ semplicemente accaduto questo, ed è accaduto grazie al lavoro che abbiamo fatto concretamente.