Quella delle foibe è una pagina tragica della storia del nostro Paese e dell’Europa che abbiamo il dovere di non dimenticare ma che, per troppi anni, è stata ignorata e addirittura negata.
Purtroppo ancora oggi c’è chi, dimostrando una profonda ignoranza e un’assoluta mancanza di rispetto nei confronti della vita umana, continua a sporcare il ricordo delle vittime di quella tragedia. Trovo deprecabile quanto avvenuto negli ultimi giorni a Casale Monferrato, dove è stata vandalizzata la lapide che ricorda le vittime delle foibe e l’esodo degli italiani giuliano-dalmati.
Questo è solo l’ultimo episodio che ci riporta a una delle pagine più buie della storia nazionale.
Pochi giorni fa, infatti, era stata sfregiata la stele in ricordo dei martiri delle foibe di Pomezia.
Casi gravissimi di intolleranza che si vanno a sommare a quelli, purtroppo sempre più frequenti, nei confronti delle vittime dell’Olocausto. Gli ultimi due assurdi episodi, in ordine di tempo, si sono verificati in provincia di Udine e a Torino.
È importante ribadire un concetto: le vittime non hanno colore politico.
In una società civile non possono esistere distinzioni di razza, nazionalità, lingua, fede religiosa.
Per troppi anni le vittime delle foibe, oltre ad essere stati colpiti dalla follia della pulizia etnica, hanno dovuto subire anche l’oblio della memoria. Le terribili sofferenze che gli italiani d’Istria, Dalmazia e Venezia Giulia furono costretti a subire sono una piaga nella nostra storia che nessuno può permettersi di dimenticare, né tantomeno di sminuire o negare.
Per questo è importante che domani in Senato si celebri, come istituito da una legge dello Stato nel 2004, il “Giorno del ricordo”: la memoria va continuamente alimentata, perché niente di tutto questo possa mai accadere di nuovo.