Ciao!
Sono Gianluca Perilli, capogruppo del Movimento 5 stelle al Senato. Orgoglioso del gruppo, di tutti voi. Grazie per essere qui!
Io inizio con un “C’era una volta”. Nel 1987, non tanti anni fa, un Senatore venne eletto. Una grande responsabilità, un onore, un eletto dal popolo. La sovranità che esercita il popolo e decide i propri rappresentanti. Questo senatore non ha prodotto tante leggi, non ha fatto tante attività, si dimise una settimana dopo. E dopo una settimana, non certo versando tutti i contributi necessari, quindi non una quota così importante, ebbe un vitalizio, una rendita che nel 2018 era arrivata a 2300 euro netti al mese. Dopo una settimana!
È ovvio quindi che la responsabilità che si ha quando si gestisce materiale così importante, che risponde alla giustizia sociale è fondamentale. La giustizia sociale cos’è? È la nostra Costituzione, il principio solidaristico.
La nostra Costituzione ci dice che tutti devono essere uguali, perché tutti non sono uguali? Che cos’è che ha impedito a questo Paese di attuare questo principio?
Eppure guardate, le Camere hanno una loro autonomia, voi sentirete sempre parlare di una parola che ha una sua nobiltà, una sua origine storica, l’autodichia. Che cos’è l’autodichia? Tradotto letteralmente è il decidere per sé stessi. A decidere per sé stessi, per chi interpreta il ruolo nella maniera esatta e alla luce di quello che dice la Costituzione, significa decidere con equilibrio, con responsabilità, con serietà, con senso della realtà. Significa decidere per il popolo sovrano e difendere i suoi interessi. E capire chi rimane indietro, chi non arriva a fine mese, nessuno si può permettere di essere fuori dalla realtà.
Ebbene questa facoltà, questo potere, è diventato nel tempo un lasciapassare, una deriva pericolosa. Cioè tutto quello che non doveva essere. Ed è stato un accumulo di privilegi, è diventata una serie di provvedimenti che dal 1956 ad oggi non hanno fatto altro che modificare, modificare, modificare per condizioni sempre più favorevoli per un ristretto gruppo di persone. Si è creato uno Stato nello Stato e questo non lo possiamo permettere.
Io non capisco le critiche che vengono mosse: ad esempio, “perché scendete in piazza? Perché organizzate le piazze?”. Il MoVimento 5 Stelle è nelle piazze. Sarà nelle piazze. È sempre nelle piazze e ci saremo sempre! Nessuno ce lo può proibire.
Quando si arriva al centro, quando si sfiorano gli obiettivi per cui ci siamo presentati tutti quanti con un mutuo consenso, anche senza mettersi d’accordo, si sollevano e cercano di impedire il nostro lavoro. Io vengo dal Consiglio Regionale, abbiamo fatto le notti cercando di togliere millimetri e parole e parole a legislazioni inutili, e anche, come dire, favorevoli solo a quelli che erano dentro quei consigli. Ma chi decide su se stesso deve sollevare il sospetto che grava su di lui, non può mettersi delle regole a favore, non può esserci una commissione in cui chi decide percepirà il vitalizio.
Sono principi elementari, è il buon senso. Qualcuno diceva: “tutti pensano di cambiare il mondo ma nessuno pensa di cambiare sé stesso”, ma questo lo fanno fin quando sono là dentro, poi quando si esce ci si confronta con voi, con queste facce, con questa grande mobilitazione di piazza, si esercita un potere straordinario che è la conoscenza collettiva. E’ la rappresentanza che vuole i propri diritti, è la coscienza civile, è l’impegno, è la lotta che abbiamo portato anche nel nostro DNA. Io sono molto fiero, quando nei discorsi dell’aula torniamo su queste cose, l’abbiamo fatto adesso perché cercano di cambiare le carte, perché cercano di spacciarli per principi, ma è solo un pericoloso distacco dalla realtà.
E la realtà è nella giustizia sociale. Dovevano tutti avere una rendita che fosse basata sul sistema contributivo, tanto contribuisci tanto hai. Noi siamo per l’abolizione, per tagliare tutti questi privilegi e lo faremo sempre. Abbiamo un mandato in bianco dalla vostra parte. Voi ci avete dato questo compito e noi lo porteremo avanti, perché solo chi ha questa determinazione arriverà fino in fondo. Io l’ho detto recentemente in aula e lo lo dirò sempre: non cambieremo mai, saremo sempre lì a portare i vostri interessi e questa battaglia la vinceremo, la vinceremo, la vinceremo!
Grazie!