Ci sono importanti novità sui presunti rapporti fra Berlusconi e la mafia.
Ricorderete forse le intercettazioni in carcere in cui nel 2016 il boss Giuseppe Graviano, definito l’uomo delle stragi, parlava di una cortesia che “Berlusca” avrebbe chiesto a Cosa Nostra un gesto forte in grado di sovvertire l’ordine del Paese. Come una strage. Perché lui voleva scendere in politica – secondo il boss – e questo avrebbe concesso al Paese di voltare pagina rispetto ai politici di allora.
Su quelle intercettazioni i pm Di Matteo, Tartaglia e Del Bene hanno fatto molte ipotesi alle quali non è mai arrivata risposta. Fino ad oggi.
Dopo 26 anni di silenzio finalmente abbiamo un nuovo audio, che questa volta non è un’intercettazione ma una deposizione durante il processo ‘Ndrangheta stragista di pochi giorni fa, da parte di Giuseppe Graviano al pm Giuseppe Lombardo.
Non ne avete sentito parlare vero? È normale, il Sistema preferisce parlare di Sanremo, anziché della possibilità di rapporti fra Stato e mafia, fra un ex presidente del Consiglio protagonista della vita politica del Paese e Cosa nostra.
Il boss Giuseppe Graviano, nel corso dell’udienza di pochi giorni fa, al processo che lo vede imputato insieme a Rocco Filippone per l’uccisione di due carabinieri avvenuta nel 1994, dice di aver incontrato Berlusconi quando era latitante e di avere affari in ballo con lui.
Ha collocato gli incontri nel periodo in cui era già latitante, nel dicembre 1993. Come potete ascoltare dagli audio che vi proponiamo, il boss racconta che la sua famiglia sarebbe riuscita ad entrare in affari con Berlusconi. Ma ci dice di più: secondo le rivelazioni del boss, questa società esisteva già da tempo ma in maniera occulta.
Secondo Graviano, Berlusconi sapeva di incontrare un boss latitante. E parla di svariati miliardi di vecchie lire investiti da suo nonno e da altri palermitani in vari business dell’imprenditore di Arcore, compresa Mediaset.
Attenzione, ci teniamo a precisare che la nostra esperienza in Antimafia ci insegna che tutte le dichiarazioni devono essere sempre e comunque riscontrate dalla magistratura.
Ma è doveroso sottolineare che queste dichiarazioni sono importanti perché come ricorda Nino Di Matteo già nelle sentenze di Marcello Dell’Utri si documentano i rapporti tra Silvio Berlusconi e Cosa Nostra.
Stando a quanto dice Graviano dunque, la mafia avrebbe aiutato economicamente Berlusconi nella sua ascesa imprenditoriale ma anche in quella politica, chiedendo – stando alla deposizione – l’appoggio della mafia per ottenere voti in Sicilia. E come sono andate le elezioni in Sicilia dal ’94 in poi? Il partito di Berlusconi è arrivato 1° in ben 11 elezioni, fra regionali e nazionali.
Attendiamo gli sviluppi, ma qualche domanda ce la continuiamo a fare.