Oggi ci arriva una bellissima notizia su uno dei temi che sta più a cuore, giustamente, agli italiani, e cioè proprio il lavoro. Mi fa piacere parlarne anche per rispondere ai tantissimi attacchi che arrivano da mesi sul reddito di cittadinanza.
Il dato è che quasi 40.000 persone che ricevono il Reddito hanno trovato un lavoro, e sono 11 mila in più rispetto a dicembre (+38,2%). Spesso il Reddito di cittadinanza viene accusato di non dare lavoro, ma la verità è che, come in tutte le cose, serve semplicemente un po’ di tempo perché le scelte politiche abbiano effetto sulla vita quotidiana di ognuno di noi. Oggi 4.833 assunzioni sono avvenute in Sicilia, 4.625 in Campania, 4.307 in Puglia, 4.007 in Lombardia, 3.190 nel Lazio. Anche i dati dell’Emilia-Romagna (2.836) e del Piemonte (2.312) sono molto positivi.
Questi numeri, per cui ringrazio l’Anpal, raccontano non solo la storia di decine di migliaia di persone che ora hanno una nuova prospettiva e una ragione per impegnarsi, per crescere, per costruire, ma anche la storia delle loro famiglie: e questa è la migliore notizia, dopo quella arrivata ieri dalla Commissione Europea, che certifica che il Reddito di Cittadinanza sta avendo un effetto positivo sui consumi e sulla crescita economica. Perché dare speranza e benessere alle persone migliora la situazione economica, mentre tenerle nella povertà e nella limitatezza crea un freno che ha effetti negativi su tutto.
Con la nostra riforma dei Centri per l’impiego che – lo ricordo – in Italia sono stati abbandonati a se stessi per decenni, verranno assunti 11.600 nuovi operatori che saranno a disposizione di tutti i cittadini, non solo dei percettori di Reddito. In questo modo iniziamo a portare il nostro Paese al livello dei partner europei.
Sappiamo bene che c’è ancora molto lavoro da fare e non vediamo l’ora di portarlo avanti.