L’emergenza legata al Covid-19 ha messo il nostro Paese in una situazione di difficoltà che non avevano mai vissuto prima. Eppure a volte è proprio dai momenti di maggiore difficoltà che si possono trovare le energie e le risorse per sentirsi una comunità, per aiutarsi a vicenda, per mettere in campo iniziative che riescano a fare la differenza. In tutto questo il digitale, la tecnologia offrono strumenti e risorse che permettono al Paese e ai cittadini di affrontare meglio questa emergenza.
Partendo da queste riflessioni abbiamo deciso, poche ore dopo la nascita della prima “zona rossa” in Italia, che riguardava alcuni Comuni del Nord Italia, di lanciare l’iniziativa Solidarietà digitale. Un progetto pensato per dare supporto e conforto attraverso l’utilizzo dell’innovazione e dei servizi digitali alle persone che vivevano in quelle aree, e garantire loro una vita quotidiana migliore nonostante le limitazioni previste.
Oggi tutto il Paese è una grande zona rossa, o meglio, una grande zona “protetta”. Tutti noi abbiamo il dovere di rispettare queste misure e di restare a casa se non è indispensabile uscire, per contenere al massimo la diffusione del virus. Questo resta l’obiettivo più importante, e si tratta di una responsabilità collettiva a cui non ci dobbiamo sottrarre.
Al tempo stesso, però, oggi più che mai è valido il principio che ha dato vita alla nostra iniziativa, ovvero che il digitale e l’innovazione possono garante un quotidiano sostenibile, migliorando la nostra qualità della vita nonostante le limitazioni.
Per questo abbiamo esteso l’iniziativa a tutto il Paese: con un appello pubblicato sul nostro sito abbiamo invitato aziende e associazioni in Italia a proporre dei servizi digitali rigorosamente gratuiti, che potessero aiutare i cittadini a mantenere intatta per quanto possibile la propria normalità. Nella call abbiamo identificato delle richieste precise su i servizi che potessero portare maggiori benefici alla popolazione: connettività rapida e gratuita e piattaforme in grado di permettere servizi di smart working, per permettere alle persone di continuare a lavorare da casa; servizi e piattaforme di e-learning, per dare la maggiore continuità possibile anche al mondo della formazione e della ricerca; altri servizi legati alla sfera quotidiana delle persone, come la lettura di un libro o di un giornale, la spesa online, l’attività motoria, la socialità, la vita culturale, associativa, politica, religiosa, e -perché no- anche la gestione del tempo libero, per coltivare hobby o magari provare nuove ricette in cucina.
La risposta alla nostra iniziativa è stata stupefacente: centinaia di aziende hanno inviato la loro offerta di servizi, mentre i cittadini chiedevo informazioni sui servizi, o ci ponevano dei problemi da risolvere. Una dimostrazione quanto mai importante che quando facciamo squadra, tra istituzioni, aziende private, associazioni, cittadini, possiamo davvero sconfiggere anche le peggiori difficoltà.
Oggi sono circa 240 i servizi digitali che abbiamo pubblicato sul sito di Solidarietà digitale: tra questi ci sono servizi di grandi aziende di telecomunicazioni che mettono a disposizione alcuni servizi gratuitamente per un periodo limitato, grandi gruppi editoriali che offrono pacchetti di abbonamenti gratis, aziende innovative che mettono a disposizione gratuitamente le proprie piattaforme. Ma ci sono anche startup, associazioni, piccole realtà imprenditoriali, case editrici, web company, che hanno fatto uno sforzo per portare sul sito il proprio contributo, a disposizione di tutti.
A queste iniziative se ne aggiungono altre 400 che sono in fase di valutazione da parte del nostro team: un numero in continua crescita, con nuove proposte che arrivano ogni giorno, ogni ora. Una risposta straordinaria, da un Paese straordinario. Ma non ci fermeremo qui: a breve usciremo con una nuova iniziativa.
Per consultare l’elenco in costante aggiornamento delle iniziative, scoprire come aderire ad ogni servizio proposto, e per proporre un servizio digitale gratuito, è possibile fare riferimento alla pagina di Solidarietà digitale.