Le filiere agricola, agroalimentare e della pesca non si sono fermate e continuano nel loro lavoro, non facendo mancare i propri prodotti nei negozi alimentari italiani. L’emergenza coronavirus sta mettendo a dura prova imprese e lavoratori dell’agroalimentare, ma la gran parte di loro continua a dare il massimo per portare il cibo sulle nostre tavole.
Abbiamo anche dovuto reagire all’atteggiamento di alcuni Paesi che si sono fatti prendere da timori infondati e hanno iniziato a pretendere certificazioni “virus free”nonostante la stessa Efsa, l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare, abbia ribadito che non vi siano prove che i prodotti agroalimentari siano fonti o via di trasmissione del virus. Nessun dubbio sulla qualità e sulla sicurezza dei prodotti dell’enogastronomia italiana: il made in Italy agroalimentare è sempre stato sano e di alta qualità e rimane sano e di alta qualità anche ora.
Eppure questi atteggiamenti ostili hanno prodotto la minaccia di annullare gli ordini di ortofrutta italiana da parte dei supermercati esteri, in particolar modo polacchi. Grazie all’azione diplomatica portata avanti dal ministro Luigi Di Maio e all’Ambasciata Italiana a Varsavia abbiamo scongiurato questo pericolo, fugando ogni inconcepibile perplessità e tutelando le nostre imprese agroalimentari.
L’ottimo lavoro diplomatico ha portato i suoi frutti anche sui confini italiani con l’Austria e la Slovenia, sbloccando gli intasamenti creatisi a causa dei blocchi imposti alle frontiere dagli altri Stati confinanti (come Ungheria e Croazia) che hanno provocato un effetto a catena. La situazione va via via migliorando sebbene l’attenzione del governo rimanga altissima.
Le difficoltà nelle esportazioni, l’attuazione anche negli altri Stati europei delle misure per frenare la diffusione del contagio del Covid-19, come la chiusura di bar e ristoranti, il fermo obbligato del settore ricettivo e della ristorazione, nonché le problematiche per fare la spesa alimentare in Italia stanno, però, mettendo in ginocchio l’agricoltura e la pesca made in Italy.
Da qui l’invito che rivolgiamo a tutti i consumatori: premiamo l’immane sforzo che la filiera agroalimentare nazionale sta portando avanti, assicurandoci cibo e bevande sugli scaffali dei negozi alimentari. Compriamo italiano e consumiamo prodotti freschi e di produzione locale, facendo un po’ di attenzione in più all’etichetta. È un momento in cui siamo chiamati tutti ad essere solidali e ad avere maggiore sensibilità.
Restiamo a casa e privilegiamo i prodotti del nostro splendido Belpaese: facciamo la nostra parte anche mostrandoci riconoscenti e solidali.
Insieme ce la faremo!