Milioni di famiglie, lavoratori e imprese chiedono risposte immediate per affrontare l’emergenza economica in corso. Ieri la Camera dei Deputati ha compiuto il primo grande passo: autorizzare il governo a spendere 25 miliardi di euro in più di deficit nel 2020. La prima parte di questi fondi verrà utilizzata già nei prossimi giorni per finanziare un decreto importantissimo.
Oggi vorrei soffermarmi sui lavoratori autonomi e le piccole-medie imprese. Si tratta di due categorie che hanno subito un contraccolpo particolarmente forte, perché dipendono in misura accentuata dai consumi e dalla domanda interna e perché devono far fronte prontamente a scadenze fiscali, affitti e rate dei mutui.
La priorità, in questo frangente, è garantire loro liquidità, per evitare che professionisti e aziende sane e solvibili debbano arrendersi di fronte ad un temporaneo calo del fatturato e delle entrate. Non possiamo lasciare al loro destino la colonna portante della nostra economia.
Ecco perché nel decreto in arrivo abbiamo chiesto che rientrino alcune misure fondamentali, da calibrare attentamente sulle categorie di lavoratori autonomi ed imprese che ne hanno davvero bisogno:
– la sospensione delle rate dei mutui e dei prestiti bancari
– la moratoria sulle aperture di credito e sui finanziamenti a breve termine in scadenza, con garanzia pubblica a favore degli istituti di credito
– la sospensione del pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali
– una misura sugli affitti, evitando naturalmente di danneggiare il proprietario dell’immobile
– un voucher baby sitter da 5-600 euro per consentire ai lavoratori autonomi di continuare a lavorare anche se i figli devono rimanere a casa da scuola
– un potenziamento del fondo di garanzia per le PMI, strumento centrale di liquidità per le nostre imprese
– una sospensione dei termini per le rate di cartelle, saldo e stralcio e rottamazione-ter
– l’estensione della cassa integrazione anche per imprese con meno di 5 dipendenti
Riteniamo che queste siano le misure più utili nell’emergenza, per sostenere i bilanci dei nostri imprenditori ed aiutarli ad uscire indenni dalla tempesta.
Quando l’emergenza sarà finita, naturalmente, lo Stato non passerà all’incasso tutto in un colpo, ma valuterà caso per caso i tempi e, se necessario, anche la possibilità di rateizzare o versare meno di quanto inizialmente dovuto.
Con 25 miliardi di euro possiamo permetterci di dare una prima solida risposta alle esigenze del nostro tessuto produttivo, con un occhio di riguardo particolare per le filiere più colpite, dal turismo ai trasporti.
Si tratta di proposte avanzate dai Ministri del MoVimento 5 Stelle e che a breve entreranno nel decreto che il Governo si appresta a varare.