Lo stop forzato di tanti settori produttivi ha causato danni ingenti alla nostra economia, ma tra i settori che hanno subito pesanti danno dall’emergenza coronavirus c’è anche chi non si è fermato e si sta prodigando, ormai da settimane, per non far mancare il cibo sulle nostre tavole.
Inoltre, l’agroalimentare, la pesca e l’acquacoltura sono tra i settori che più rendono riconoscibile e apprezzato il made in Italy nel mondo. Ecco perché il decreto “Cura Italia” prevede misure importanti per sostenere le aziende del settore stanziando subito 100 milioni di euro. Con queste risorse le imprese potranno pagare gli interessi passivi su finanziamenti bancari, quelli maturati negli ultimi due anni sui mutui e per l’arresto temporaneo dell’attività di pesca. Inoltre, a favore degli agricoltori aumentano dal 50 al 70% gli anticipi dei contributi Pac (Politica Agricola Comune) per un valore complessivo di oltre un miliardo di euro. E ancora, per garantire liquidità alle aziende agricole sono stati messi a disposizione del fondo di garanzia presso Ismea, l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, ben 80 milioni di euro.
Il decreto “Cura Italia” mette in campo misure anche per gli operai agricoli, con la proroga fino a giugno dei termini per la richiesta di disoccupazione riferita al 2019. Invece, per i lavoratori a tempo determinato di questo settore che hanno lavorato almeno 50 giorni nel 2019, è previsto un indennizzo di 600 euro per il mese di marzo. Ancora, per tutelare i dipendenti delle aziende agricole dagli effetti negativi dell’emergenza Covid-19 ci sono oltre 3,3 miliardi di euro per la cassa integrazione in deroga. Altri 50 milioni di euro sono invece destinati al Fondo indigenti per recuperare le eccedenze alimentari: evitiamo sprechi e assicuriamo la distribuzione a persone bisognose in un momento di difficoltà per tutto il Paese.
Il settore agroalimentare è il fiore all’occhiello del nostro “Made in Italy”. Tanti produttori in questi giorni difficili stanno garantendo ai cittadini italiani con il loro lavoro di poter fare la spesa in tranquillità. A loro va il ringraziamento di tutti e ora più che mai ricordiamoci di comprare cibo italiano per sostenere il settore, soprattutto in un momento in cui l’export è messo in ginocchio dall’emergenza coronavirus.
Allo scopo di aiutare le nostre aziende nel processo di internazionalizzazione e sostenere le esportazioni, anche attraverso una campagna straordinaria di comunicazione per promuovere nel mondo il Made in Italy, è stato creato il Fondo per la promozione integrata. Il Fondo avrà una dotazione iniziale di 150 milioni di euro per il 2020 e si unisce ad altri 716 milioni di euro già previsti per Piano straordinario per il made in Italy. Lo Stato, anche attraverso l’ausilio di ICE (Agenzia italiana per l’internazionalizzazione delle imprese e per l’attrazione degli investimenti) aiuterà gli imprenditori del settore agroalimentare e di tutti i settori segnati dall’emergenza a sviluppare il proprio business all’estero e ad aumentare le esportazioni.
Queste prime misure prevedono uno stanziamento complessivo di 25 miliardi di euro che attiveranno flussi di denaro per 350 milioni. Il Governo, però, è pronto a intervenire nuovamente per dare sostegno a un sistema produttivo che ha bisogno di ripartire più forte di prima non appena ci lasceremo alle spalle il dramma sanitario che stiamo vivendo.