Il Coronavirus ci spinge a ripensare la nostra quotidianità, cambiano gesti, relazioni, il nostro modo di lavorare, di fare la spesa, di passare il tempo. Grazie alle nuove tecnologie restiamo operativi, nel senso che restiamo connessi con il mondo, riassumendo potremmo dire che restiamo vivi. Pensiamo a come avremmo vissuto questa emergenza senza il web o senza la banda larga che ci permette di comunicare con una videochiamata con chi vive dall’altra parte d’Europa o del mondo. Come tutti noi, anche il Parlamento europeo deve restare operativo e continuare a dare delle risposte ai cittadini.
Giovedì 26 Marzo sarà un giorno storico per la democrazia europea. Per la prima volta il Parlamento europeo si riunirà e prenderà delle decisioni anche a distanza, e non solo in un consesso chiuso come siamo abituati a vederlo.
In una fase di emergenza come quella che stiamo vivendo il Parlamento europeo non può e non deve fermarsi. La Commissione europea ha avanzato delle proposte in risposta all’emergenza Coronavirus e, per vederle trasformate in atti concreti, il Parlamento deve poter discutere, votare e decidere. Senza questo passaggio istituzionale nessuna proposta diventerebbe atto, nessun aiuto arriverebbe all’Italia e ai Paesi più colpiti da questa emergenza.
Per permettere il corretto svolgimento dei lavori il Parlamento europeo sta studiando sistemi alternativi alla presenza fisica dei parlamentari nelle aule. Questi sistemi, anche se in una fase ancora provvisoria, verranno per la prima volta sperimentati giovedì 26 marzo, quando sarà impossibile garantire la presenza di tutti i parlamentari europei a Bruxelles. Il blocco dei trasporti, la sospensione dei voli e il rischio legato alla diffusione del virus rendono impossibile raggiungere Bruxelles. Oltre a questo primo esperimento, bisogna continuare a investire per arrivare ad un voto a distanza vero e proprio, garantito da sistemi informatici sicuri.
Il Parlamento europeo utilizzava già, anche prima della crisi, sistemi di teleconferenze e soluzioni tecnologiche all’avanguardia, adesso deve continuare a implementare nuove procedure. Per le attività di Commissione è già assicurata la partecipazione a distanza per parlamentari e funzionari.
Questa crisi spinge tutti a fare di più e a fare meglio. Questa crisi ci impone a essere più innovativi per non paralizzare la nostra società. Innovativi come Rousseau, il sistema unico al mondo che consente votazioni ad ogni livello istituzionale per i suoi iscritti e permette al MoVimento 5 Stelle di scegliere i propri rappresentanti nelle assemblee elettive o di pronunciarsi su un tema specifico.
Il MoVimento 5 Stelle vota online dal 2012 con le parlamentarie per le elezioni politiche del 2013, in questi otto anni i suoi attivisti hanno espresso ben 6 milioni preferenze e sono stati chiamati a ben 300 votazioni, una in media ogni 20 giorni.
Siamo orgogliosi che adesso anche una delle Istituzioni più prestigiose del mondo segua il modello che abbiamo tracciato.