- Il rinvio del referendum confermativo sul taglio dei parlamentari, che si sarebbe dovuto svolgere il 29 marzo, è una scelta seria, responsabile e condivisibile.
Noi che abbiamo voluto e votato 4 volte in Parlamento per il taglio dei parlamentari, comprendiamo appieno le ragioni di questo spostamento decise dal Governo. In una situazione emergenziale come quella che stiamo vivendo, non ci sarebbero state le possibilità di assicurare a tutti i soggetti politici una campagna elettorale efficace e ai cittadini un’informazione adeguata. Noi abbiamo sempre fatto della trasparenza e della partecipazione le nostre bandiere.
In questo contesto le priorità sono altre e, inoltre, non avremmo potuto organizzare nessun incontro pubblico e nessun confronto. Ci auguriamo che la nuova data possa essere definita al più presto perché significherebbe che siamo usciti dall’emergenza coronavirus.
La nostra proposta, manifestata dal capo politico, Vito Crimi, di accorpare la consultazione referendaria alle amministrative della prossima primavera, è legittima, di buon senso, e giusta. Se venisse accettata ci consentirebbe un notevole risparmio per le finanze statali. In una situazione di emergenza economica, in cui abbiamo chiesto l’ok all’Europa per sforare sul debito, è giusto recuperare tutto quello che è possibile dal capitolo delle spese dello Stato, per destinarlo alle famiglie e alle imprese in sofferenza.
Siamo un Paese forte e siamo certi che riusciremo a superare questa difficile fase. Ora la priorità è la tutela della salute pubblica, tutto il resto può attendere.