Siamo ufficialmente gli untori del pianeta. Come e più dei cinesi. E non importa se sia vero o no.
È quello che pensa il mondo e non sarà facile restituire un’idea diversa di noi. Diciassette Paesi ci sbarrano i loro confini e decine di compagnie aeree hanno rivisto i piani di volo per l’Italia, dalla Lufthansa a EasyJet, alla Delta all’American Airlines. Rischiamo l’isolamento. O forse siamo già isolati. E onestamente fa un po’ paura.
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che ieri pomeriggio ha avuto un colloquio telefonico col Segretario di Stato americano Mike Pompeo, in questa intervista a La Stampa racconta che cosa intende fare, assieme al governo, per ridurre i danni della crisi-coronavirus e avverte i partner internazionali. «L’Italia risponderà con forza a blocchi insensati contro di noi».
Ministro Di Maio, il mondo pensa che siamo degli appestati. Che le nostre fabbriche siano isolate. I nostri uffici chiusi. L’economia paralizzata.
«Stiamo affrontando una situazione delicata e abbiamo il dovere di reagire in tempi celeri. Stiamo mettendo in campo strumenti e iniziative che mirano a salvaguardare le imprese e il settore turistico. Per oggi ho convocato una riunione straordinaria sull’export al ministero degli Affari Esteri. Sul tavolo metteremo più di 600 milioni di euro a sostegno delle imprese. Soldi che serviranno a elaborare una nuova strategia per rilanciare il Made in Italy nel mondo. La priorità è sostenere la nostra economia».
Da Israele alle Antille, il numero di paesi che ci lasciano fuori dai loro confini mette a disagio.
«La diffusione di fake news ha fatto del male al Paese. Sono state messe in giro notizie distorte che hanno fatto il giro del mondo in poco tempo. Anche per questo il Consiglio dei Ministri ha approvato un piano per diffondere notizie corrette e dati reali all’estero. Anche il vostro lavoro è fondamentale. Certo non le nego che irrita sapere che alcuni Paesi stiano bloccando i nostri cittadini all’estero senza nessun criterio. Di fronte a forzature o blocchi insensati, sia chiaro, risponderemo, perché l’Italia è un Paese che merita ed esige rispetto, così come ogni singolo italiano. Alla Farnesina ci siamo attivati per far ritirare blocchi che riteniamo ingiustificati. Inoltre la informo che dal ministero abbiamo chiesto chiaramente che il tema delle chiusure verso l’Italia sia discusso anche al prossimo Consiglio Affari Esteri».
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha usato una frase semplice per tranquillizzare gli americani: no panic. Noi sembriamo l’aereo più pazzo del mondo: panic, panic, panic.
«Il governo e la Farnesina hanno improntato tutto alla massima trasparenza, internamente e all’estero. Tutti i livelli istituzionali hanno il dovere di comunicare in maniera corretta e responsabile usando i giusti toni. Stiamo affrontando con serietà questa fase, mettendo al primo posto la salute dei cittadini. Dobbiamo dare un segnale chiaro anche alle imprese: il governo c’è e sta mettendo sul tavolo tutti gli strumenti utili per ripartire in tempi rapidi. Le ricordo che dalla scorsa settimana mandiamo un report dettagliato a tutte le nostre ambasciate con dati e informazioni corrette sul coronavirus che poi vengono riportate ai governi esteri».
Venerdì si contavano 46 ordinanze tra regionali e nazionali, sorvolando sui decreti e le circolari. Non stupisce che le persone assaltino i supermercati.
«Beh, lo stesso presidente dell’Anci, Antonio Decaro, ha fatto un appello affinché non siano prese decisioni dai Comuni in autonomia e affinché ogni singola iniziativa sia presa solo con coordinamento unico nazionale. Come governo stiamo dialogando con le regioni. No alle polemiche, in questo momento non servono al Paese. Non c’è nessuna esigenza di prendere d’assalto i supermercati, bisogna usare la ragione».
Il 32% del nostro Pil viene dalle esportazioni, il 10% dal turismo e il 20% dagli investimenti esteri. Come si difende questo patrimonio?
«Come ministero degli Esteri saremo impegnati nel tenere alti questi numeri. Sapete bene che ho voluto portare alla Farnesina anche il commercio estero, questo ci permetterà di intervenire avendo a che fare con meno burocrazia e disporremmo di più strumenti utili. Lei mi chiede come si difende questo patrimonio? Portando in giro per il mondo le bellezze e le eccellenze italiane, dobbiamo mostrare al mondo chi siamo».
Secondo il Fondo monetario internazionale è alle porte una fase di recessione mondiale e l’Ocse prevede un’Italia a crescita zero.
«Io penso che dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare. Già nei giorni scorsi il Consiglio dei Ministri ha varato i primi strumenti utili per fronteggiare questa fase. Stiamo lavorando a nuovi strumenti per dare respiro alle nostre imprese e quindi all’economia italiana. Ogni opzione utile sarà messa in campo».
La nuova ondata di migranti alle frontiere turche, unita all’effetto coronavirus, pub scatenare la tempesta perfetta sull’Europa?
«In settimana ci sarà un consiglio Affari Esteri straordinario per affrontare questo tema. In Europa stiamo lavorando con grande sintonia con gli altri Paesi. E posso dirle che c’è voglia di trovare soluzioni, non di creare nuovi problemi».
Il presidente turco Erdogan ricatta la Ue?
«Nessun ricatto. Ripeto: bisogna dialogare e trovare soluzioni».
La paura del virus gioca a vantaggio dei gruppi sovranisti-populisti?
«Lei pensa che il coronavirus verrà arginato da certi sovranisti impegnati a cercare solo titoli sui giornali? Io penso di no. Hanno detto cose in contrasto con i loro presidenti di regione. Serve ragionare adesso, non è il momento della propaganda elettorale. Questa è la differenza tra certi partiti e noi: loro giocano con le parole, noi usiamo la ragione».
In un’intervista a La Stampa, l’ex premier Mario Monti ha detto: «In questi anni governi sono stati più attenti ai voti che alla crescita», riferendosi a Quota 100 e reddito di cittadinanza.
«Rispetto tutti, ma non rispondo alle provocazioni. Dico solo che il movimento sta realizzando ogni singolo punto del programma delle politiche senza badare ai sondaggi. Quota 100, reddito di cittadinanza, legge anti-corruzione, decreto dignità e tanto altro. Siamo attenti ai provvedimenti, non ai voti».
Come sta reagendo l’Europa alla richiesta italiana di affrontare la crisi agendo in deficit per quasi 4 miliardi?
«L’Italia è uno dei paesi fondatori della Ue e la Ue è fondata sul principio di solidarietà. Questi sono e devono essere i principi stessi dell’Europa, l’Ue diventerà ancora più forte quando considererà automatici questi principi».
Ha mai visto cinesi mangiare topi vivi?
«Zaia si è scusato per l’uscita poco felice. Penso che sia comprensibile la reazione della Cina a quelle dichiarazioni. Adesso però è tutto superato. Pensiamo a cose più serie».
Lei è spaventato dal coronavirus?
«No, ma capisco la preoccupazione di molti italiani. Dobbiamo mettere in sicurezza la salute pubblica e tutelare la nostra economia. Lo stiamo facendo».
In Francia il presidente Macron sconsiglia le strette di mano. Panico o buonsenso?
«Ogni Paese è libero di prendere le precauzioni che considera più efficaci, l’importante è che siano prese con fondamenti scientifici».
Che cosa vuole dire a chi invoca il governo di salute nazionale antivirus?
«Chi prova a usare il tema del coronavirus per fare campagna elettorale non vuole bene ai cittadini e al Paese».
Ministro, un’ultima domanda. Ma questa volta in veste di leader politico nato in Campania. Com’è possibile accettare quello che è successo sabato a Napoli?
«Non è accettabile. Mi stringo al dolore della famiglia del ragazzo. Condanno gli episodi di violenza all’ospedale di Pellegrini e non posso permettere che un servitore dello Stato venga considerato un criminale. Adesso aspettiamo di vedere quale sarà l’esito delle indagini. Sicuramente di fronte a queste tragedie perde l’intero Paese».