Non si può non pensare alle tante vite spezzate a causa dell’epidemia in corso. Non si possono ignorare i numerosi contagi che si registrano ogni giorno e le enormi difficoltà che stanno incontrando i nostri operatori sanitari per aiutare chi è colpito in maniera violenta dal virus. Viene, però, naturale pensare anche a quello che succederà quando l’emergenza sarà finita. Ci troveremo di fronte a un’Italia diversa, sicuramente, ma non con meno voglia di mandare avanti le sue attività produttive, quelle che portano in alto il nome del nostro Made in Italy nel mondo.
Per questo è importante quanto il governo ha deciso di fare nel decreto Cura Italia a favore delle aziende che scelgono di guardare al mercato estero. È stato creato un fondo apposito presso il Ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale, il Fondo per la promozione integrata, che avrà una dotazione iniziale per il 2020 di 150 milioni di euro. L’obiettivo è sostenere le esportazioni delle nostre aziende e aiutarle nel processo di internazionalizzazione, soprattutto attraverso una campagna straordinaria di comunicazione che permetterà di far conoscere ancora di più nel mondo le nostre eccellenze, una volta che questo difficile momento sarà alle nostre spalle. Grazie all’ausilio di Ice, l’Agenzia italiana per l’internazionalizzazione delle imprese e per l’attrazione degli investimenti, lo Stato sarà al fianco degli imprenditori del settore agroalimentare e di tutti i settori colpiti dall’emergenza. Questo fondo servirà anche a concedere dei finanziamenti a fondo perduto.
L’Agenzia Ice, da sempre al fianco del nostro sistema produttivo, insieme al ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale ha anche deciso di prevedere alcune agevolazioni concrete e subito applicabili, come ad esempio l’annullamento delle quote dovute dalle aziende per la partecipazione di Ice ad alcune iniziative di promozione che si sono svolte tra febbraio e marzo 2020 e il rimborso delle spese già sostenute. Inoltre, Ice offrirà alle imprese la possibilità di esporre gratuitamente la loro attività in fiere e mostre autonome nel periodo marzo 2020 – marzo 2021, in qualsiasi parte del mondo.
Si tratta di interventi necessari per far sentire al nostro tessuto produttivo l’impegno dello Stato, che ne riconosce il valore aggiunto sullo scenario internazionale.
L’emergenza Covid19 ha solo reso più evidente l’urgenza di fare qualcosa, ma il lavoro del ministro Di Maio si è sempre concentrato su questo aspetto, tanto da voler trasferire alla Farnesina la competenza per quanto riguarda il commercio estero. All’inizio del mese di marzo il ministro aveva già annunciato un Piano straordinario per il made in Italy che può contare complessivamente in risorse per 716 milioni di euro.
Non ci sono dubbi sull’alta qualità dei nostri prodotti. Come non ci sono dubbi sulla determinazione del governo ad affermare questa verità nel mondo. Ai cittadini non rimane che puntare sulla nostra produzione, continuare a comprare italiano e dare così una piccola mano per far risollevare settori messi a dura prova dall’epidemia.