“Tre miliardi per il Reddito d’emergenza”. Intervista a Nunzia Catalfo

Di seguito l’intervista per l’Huffpost del Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo. A cura di Pietro Salvatori:


“In queste ore sto lavorando al Reddito d’emergenza. Servono 3 miliardi e procedure semplificate, in modo da poterlo erogare in pochissimo tempo”. Il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo fa parte di quel pezzo di governo più incalzato dall’emergenza sanitaria, sociale ed economica che ha investito l’Italia. “I bonus per i lavoratori saranno prorogati anche ad aprile”, spiega, aggiungendo che sta studiando il modo di alzare quegli importi. Sul versante economico la proposta che più farà discutere: “Proporrò un allargamento del Reddito di cittadinanza prevedendo un ‘alleggerimento’ dei requisiti d’accesso, in particolare quelli che riguardano il patrimonio immobiliare, fino al termine dell’emergenza economica”.

Ministra Catalfo andiamo con ordine. Diamo per scontato che il lockdown sarà prorogato oltre il 3 aprile. Si pone il tema del come. Ci sarà una riapertura selettiva già a partire da quella data?

Gli esperti dicono che le misure prese dal Governo nelle scorse settimane stanno funzionando. Ma, come ha spiegato il Ministro Speranza, siamo ancora nel pieno dell’epidemia. Perciò non è ancora il momento di abbassare la guardia. La chiusura di molte attività, che abbiamo recentemente disposto, dovrà sicuramente protrarsi. Si potrebbe comunque prevedere un percorso di riapertura graduale ma per ora è prematuro: sono momenti decisivi e la nostra assoluta priorità resta quella di proteggere la salute dei cittadini.  

Oltre ai 400 milioni stanziati dal governo per l’emergenza alimentare si parla di un Reddito di emergenza per tutti coloro che non hanno accesso ad altri tipi di sostegno. Ci state lavorando?

I 400 milioni sono una prima, pronta risposta per consentire ai Comuni di fronteggiare l’emergenza alimentare. A ciò va affiancato un “salvagente”, un Reddito di emergenza o di garanzia per l’appunto, sul quale sto lavorando proprio in queste ore al Ministero del Lavoro. Una misura rivolta a tutti i cittadini che oggi sono privi di qualsiasi forma di sostegno al reddito. In altri termini, vogliamo raggiungere chi non è coperto dagli ammortizzatori sociali e dagli indennizzi previsti dal decreto Cura Italia o dal Reddito di cittadinanza, di cui già beneficiano 2,5 milioni di persone e che – come ricordato da molti sindaci e dal presidente ANCI, Decaro – rappresenta un importante aiuto, soprattutto in questo difficile momento. Per il Rem servono circa 3 miliardi di euro e procedure semplificate, in modo da poterlo erogare in brevissimo tempo.

Rimane il fatto che passata la crisi molti più cittadini saranno in difficoltà. Come pensate di prepararvi?

È un rischio che c’è, perché chi già oggi ha redditi medio-bassi potrebbe ritrovarsi in una condizione di ulteriore difficoltà con un conseguente impatto negativo sulla nostra economia. Proprio per questo, dobbiamo giocare d’anticipo. Per quanto mi riguarda, proporrò un allargamento del Reddito di cittadinanza prevedendo un “alleggerimento” dei requisiti d’accesso, in particolare quelli che riguardano il patrimonio immobiliare, fino al termine dell’emergenza economica. Il motto “nessuno deve rimanere indietro” per me valeva ieri e vale oggi, ancora di più visto il momento che stiamo attraversando e il prossimo futuro.

Nel frattempo però molte fabbriche che hanno chiuso non riapriranno più. Si può pensare a un paese che va avanti solo di sussidi?

Il sostegno economico dei cittadini sarà fondamentale al termine di questa emergenza, anche per evitare un crollo verticale dei consumi. A ciò bisognerà certamente affiancare un maxi-piano di sostegno alle imprese, utilizzando tutte le risorse che saranno necessarie. In questo senso, mi auguro che l’Europa dimostri il senso della sua esistenza. Non è più tempo di tentennamenti. La sospensione del patto di stabilità da parte della Commissione europea e il programma di acquisto di titoli da 750 miliardi disposto della Bce vanno nella giusta direzione, ma non bastano. È arrivato il momento di emettere eurobond. Questa non è un’emergenza che riguarda solo l’Italia ma tutta l’Ue: non c’è nulla da aspettare.    

Oltre a commercianti e precari in evidente crisi, il dibattito verte su un possibile sdoganamento del lavoro in nero.

Il lavoro nero è una piaga che va combattuta, oggi e sempre. Impossibile quindi pensare ad un suo “sdoganamento”. Ma in questo momento eccezionale serve un sostegno per tutti, un intervento di carattere sociale ed economico che vada a proteggere i cittadini e le famiglie che non ce la fanno a mettere in tavola un pasto caldo per sé e per i propri figli.     

Il ministro Provenzano parla di un rischio della tenuta democratica del paese. I segnali di tensione si accumulano, lei che percezione ha della crisi sociale che sembra incombere? Quanto può andare avanti l’Italia in queste condizioni?

Sarebbe stato sicuramente un rischio se non avessimo introdotto, un anno fa, il Reddito di cittadinanza. In molti lo hanno criticato ed attaccato, ma oggi questo strumento si sta rivelando fondamentale per aiutare milioni di famiglie. Inoltre, col Rem daremo un’ulteriore mano a chi è in difficoltà. Ricordo poi che con le misure inserite nel “Cura Italia” garantiamo la cassa integrazione a tutti, anche alle aziende con un solo dipendente o ai lavoratori appena assunti. Solo per il capitolo lavoro del decreto sono stati stanziati circa 11 miliardi: una cifra senza precedenti.

C’è un gran tumulto nel mondo delle partite Iva, che lamentano di aver ricevuto l’elemosina. Parliamo di un tessuto di milioni di persone che rischiano di rimanere a reddito zero per mesi, pur avendo in molti casi alle spalle una storia lavorativa solida. Il bonus verrà prolungato e rafforzato nel mese di aprile e maggio? O saranno costretti a chiedere il Reddito di emergenza?

Per le partite Iva non ci sarà bisogno di chiedere il Reddito di emergenza. Quello di marzo, com’è stato chiarito più volte, è solo un primo intervento. Il bonus verrà certamente prolungato anche ad aprile e stiamo lavorando per far sì che l’importo sia più alto degli attuali 600 euro. 

E i professionisti che accedono al fondo di ultima istanza?

Sabato ho firmato il decreto che fissa le modalità di attribuzione dell’indennità. Professionisti e autonomi potranno presentare la domanda agli enti di previdenza ai quali sono iscritti. Ne beneficeranno ingegneri, architetti, commercialisti, avvocati, giornalisti, solo per fare alcuni esempi. Anche in questo caso l’obiettivo è di prevedere, per queste categorie di lavoratori, una somma superiore per il mese di aprile.

Gli altri bonus previsti per i lavoratori verranno anch’essi prorogati ad aprile? E cosa succederà nei mesi successivi? Si continuerà su questa strada o verranno utilizzati altri canali?

Rifinanzieremo e prorogheremo tutto ciò che sarà necessario, in modo tale che nessun lavoratore resti senza sostegno al reddito. Stiamo già lavorando anche su questo.