Sulla app Immuni, scelta per prevenire i contagi da Coronavirus monitorando i contatti delle persone positive, sta crescendo un dibattito in cui inesattezze e fake news fanno un cattivo servizio all’informazione.
È bene fare chiarezza. Per uscire il prima possibile dall’emergenza è necessaria una strategia su più fronti, in cui la tecnologia gioca un ruolo molto importante. Il sistema di tracciamento digitale può aiutare a identificare individui potenzialmente infetti prima che emergano sintomi e, se condotto in modo sufficientemente rapido, può impedire la trasmissione successiva dai casi secondari. A questo ha lavorato il Governo, con in prima linea la nostra ministra per l’innovazione tecnologica Paola Pisano.
È necessario smontare invece le fake news che stanno circolando su questo strumento:
1. L’app non si aggancerà alle celle di telefonia mobile né utilizzerà il gps, quindi non potrà tracciare gli spostamenti delle persone. Lo scopo dello strumento è esclusivamente quello di registrare tutti i contatti ravvicinati che una persona affetta dal virus ha avuto nel periodo precedente a quando è risultata positiva. Questo avverrà attraverso il bluetooth, non per mezzo della geolocalizzazione. Parliamo quindi di identificativi assolutamente anonimi e temporanei di dispositivi con segnale bluetooth.
2. I dati raccolti rimarranno immagazzinati dentro il telefono e non verranno inviati a nessuno. Sarà il personale sanitario a dover chiedere al cittadino risultato positivo di sbloccare i dati relativi ai contatti avuti per poter informare quelle altre persone e attivare i protocolli di prevenzione. E’ quello che già fanno gli operatori sanitari per mezzo di interviste orali. Con la app Immuni il tracciamento potrà avvenire anche in modo tecnologico e quindi la prevenzione sarà maggiormente dettagliata, nulla di più.
3. È falso infine che la app potrà contenere informazioni sulle malattie pregresse, sull’assunzione di farmaci e altri dati riservati dei cittadini, come invece è stato scritto. Tutto quanto descritto verrà garantito dal codice sorgente che sarà disponibile in formato aperto.
Stiamo lavorando intensamente alla fase 2, con l’obiettivo di consentire a chi potrà di uscire di casa di farlo nelle condizioni di maggior sicurezza possibile.
L’app Immuni è un tassello della strategia che dovrà essere attivata, ma è necessario dare informazioni corrette e precise, per evitare il diffondersi di timori ingiustificati.