dei parlamentari del MoVimento 5 Stelle Paolo Parentela, Francesco Sapia, Bianca Laura Granato e Giuseppe d’Ippolito
Abbiamo deciso di scrivere al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, relativamente alla cosiddetta Fase 2, appellandoci affinché intervenga, nei modi che riterrà opportuni, rispetto all’ingiustificabile attacco nei confronti del governo Conte avviato dai presidenti delle Regioni guidate dal centrodestra.
Un attacco che mina la compattezza di cui il Paese necessita in questa fase così critica.
Al Capo dello Stato abbiamo chiesto di richiamare alla massima unità le diverse articolazioni della Repubblica, ora più che mai indispensabile.
Nel nostro appello abbiamo ricordato che sull’ipotesi di riaperture immediate l’Istituto Superiore di Sanità aveva già relazionato sul permanere di gravi rischi di contagio. Abbiamo poi aggiunto che la programmazione indicata dal Presidente del Consiglio è il “frutto di un lavoro complesso, volto a garantire, assieme, la tutela della salute e la ripartenza dell’economia”.
Con misure straordinarie il governo è intervenuto più volte per fronteggiare la crisi e assicurare il mantenimento dei livelli di occupazione. Peraltro nelle sedi dell’Unione europea si stanno definendo gli strumenti comuni più adeguati alla ripresa economica degli Stati, considerati gli effetti, pesantissimi, della pandemia.
Il Presidente del Consiglio aveva chiesto e auspicato pubblicamente una più stretta collaborazione con le Regioni e tutti i livelli istituzionali coinvolti in questa emergenza. Tuttavia a ciò non ha fatto seguito, e di certo non per responsabilità del presidente Conte, l’effettiva condivisione e unità dei poteri coinvolti. Infatti, diversi presidenti di Regione hanno agito in maniera difforme, benché il ministro per gli Affari regionali avesse chiarito che dal prossimo 18 maggio, valutati i dati epidemiologici, si potranno differenziare le misure di contenimento sulla scorta delle singole situazioni territoriali.
Tutti siamo in sofferenza per i drammi, i sacrifici e l’incertezza del futuro determinati dalla diffusione del Covid-19. Riteniamo, però, che non si debba cedere a tentazioni e suggestioni di sorta. Intanto perché, salvo poche eccezioni, la responsabilità dei cittadini è stata in queste settimane esemplare.
Peraltro, a causa dell’emergenza si è sviluppata largamente una solidarietà toccante, una coscienza individuale e collettiva forse inedita, senza dubbio preziosa per il ritorno alla normalità e alla vita quotidiana, nonché per alimentare insieme una cultura profonda del bene comune, già radicata nella storia e nello spirito degli italiani.
Ci affidiamo al Capo dello Stato, consapevoli che saprà riportare ordine e serenità, in questa delicata fase in cui non sono ammissibili speculazioni politiche a danno degli italiani.