L’Italia è una sola e indivisibile. Lo recita la Costituzione in una norma inserita, non a caso nei primi dieci articoli, quelli che contengono i principi fondamentali e dunque le finalità, le basi e i valori, sui quali è fondata la Repubblica italiana.
Ricordarlo soprattutto oggi, in una fase così difficile per il Paese, fa bene all’Italia e al morale dei cittadini. L’esatto opposto di certe parole, che ricalcano vecchi stereotipi per alimentare rabbia e stucchevoli dibattiti, in un momento, in cui gli italiani piangono i loro morti: al Nord come al Sud.
Il virus che ha colpito e ucciso migliaia di persone, strappandole alla vita non ha dato loro un preavviso. Non ha chiesto loro la carta di identità, né la residenza o l’età, tanto meno il conto in banca. Li ha strappati alla vita. Punto, in un modo drammatico: privando genitori, figli, fratelli, sorelle, mariti, mogli pure della possibilità di salutare per l’ultima volta le persone che amavano.
Stiamo vivendo un momento storico straordinario, stiamo attraversando una fase decisiva per il Paese, che condurrà inevitabilmente a un cambiamento di abitudini e stili di vita. E per questo serve una visione.
I cittadini chiedono responsabilità, maturità e risposte per fronteggiare una doppia crisi sanitaria ed economica insieme, non dibattiti sterili, che alimentano solo distanze, non solo in senso geografico.
Non è una sfida semplice, ma dobbiamo esserne all’altezza. Esattamente come lo sono stati i nostri bisnonni e i nostri nonni, dopo la Liberazione dal nazifascismo.
In gioco c’è il futuro di tutti noi e di un paese dalla cultura millenaria, di straordinaria e rara bellezza, un paese di eccellenze in ogni settore, che hanno lasciato un segno tangibile nella storia dell’umanità.
Ognuno di noi è chiamato a fare la propria parte. Solo così riusciremo ad aiutare noi stessi e l’Italia a risollevarsi. Ma per riuscirci è fondamentale essere uniti. Nessuno si salva da solo.
Uniti ce la faremo. Insieme ci rialzeremo.