È necessario restare uniti se vogliamo davvero rinnovare quel senso di comunità, che è l’essenza stessa dello Stato. E se vogliamo rinnovarne il valore, abbiamo il dovere di guardare a chi è piombato in una condizione di fragilità.
L’Italia sta vivendo una emergenza sanitaria ed economica inedita, che richiede alla politica scelte coraggiose e in tempi rapidi.
È vero. Stiamo vivendo uno choc economico su scala globale senza precedenti dal secondo dopoguerra, ma non possiamo arrenderci. Il Governo è chiamato a una doppia sfida, che corre su binari paralleli: non lasciare indietro nessuno e al tempo stesso immaginare il futuro con misure capaci rilanciare il sistema Italia.
Con il lockdown, si è scelto giustamente di anteporre il diritto alla vita e alla salute ad altri diritti parimenti tutelati dalla nostra Costituzione. Ci è stato chiesto un sacrificio ma anche responsabilità per il bene della nostra comunità.
La stessa responsabilità che il MoVimento 5 Stelle oggi chiede alle altre forze politiche, a cominciare dal Reddito di Emergenza da 3 miliardi di euro per 3 milioni di persone e dal taglio degli stipendi di senatori e deputati, che ci consente impiegare un tesoretto da 60 milioni di euro per restituirli alla collettività.
Da quasi un mese, molti piccoli e medi imprenditori, che svolgono servizi non essenziali, hanno chiuso momentaneamente la propria attività. Di fatto molti non fatturano più un euro eppure devono rispettare le scadenze dei pagamenti per impegni assunti prima dell’emergenza o pagare ordinativi e bollette. Tantissime famiglie cominciano ad avere difficoltà e non riescono a fare la spesa. Il decreto Cura-Italia ha reso già operative importanti misure: dagli ammortizzatori sociali agli indennizzi per lavoratori e autonomi.
Siamo consapevoli che bisogna fare di più e presto. Il Governo è già al lavoro per potenziare gli strumenti già disponibili e introdurne di nuovi nel decreto di aprile, che alle misure del lavoro conta di destinare 15 miliardi di euro.
3 miliardi serviranno per il Reddito di emergenza per 3 milioni di cittadini in difficoltà. Il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo sta lavorando al Reddito di emergenza, per chi non beneficia del Reddito di cittadinanza o di ammortizzatori sociali ed indennizzi del Cura Italia, ora all’esame del Parlamento, da attivare con procedure semplici e snelle.
Grazie al MoVimento 5 Stelle e al Reddito di cittadinanza, che si sta valutando di allargare per la durata dell’emergenza, 2,5 milioni di italiani possono contare su entrate sicure. Se non lo avessimo introdotto, di certo la crisi avrebbe avuto un impatto assai più di drammatico per milioni di persone.
Ora dobbiamo estenderlo a chi di colpo non riesce più fronteggiare le esigenze di ogni giorno. Lo dobbiamo alla straordinarietà del momento, ma anche a ragioni di ordine pubblico che non possono essere ignorate, soprattutto laddove il tessuto sociale è più fragile e c’è il rischio che il malessere venga intercettato e strumentalizzato.
Il MoVimento 5 Stelle c’è e sta dalla parte dei cittadini. Nessuno deve rimanere indietro.
Uniti ce la faremo.