Abbiamo 314 disponibilità individuali che aiuteranno gli ospedali su tutto il territorio italiano per fare più tamponi grazie alla collaborazione del Cnr nell’emergenza coronavirus.
Ho chiesto al Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di mettere in campo le sue competenti forze lavorative al servizio della collettività per un concreto aiuto al sistema sanitario del Paese. Accolto l’invito con entusiasmo, l’Ente ha avviato una dettagliata ricognizione delle sue potenzialità di intervento su tutto il territorio nazionale in ambito emergenziale.
L’azione da me promossa, con l’obiettivo della messa a sistema delle risorse strumentali e di personale del Cnr (che vanta circa 330 presidi di ricerca ed oltre 8.600 dipendenti) per far fronte all’emergenza COVID-19, dovrebbe permettere a ricercatori, tecnologi e tecnici dell’Ente di poter collaborare nell’immediato con il personale sanitario per, ad esempio, incrementare il numero di tamponi esaminati quotidianamente, effettuare la ricerca di anticorpi ed ogni indagine biomedica utile al contrasto del COVID-19.
Sono 52, infatti, le strutture di ricerca specializzate del solo Dipartimento di Scienze Biomediche del Cnr. Nel complesso 314 i ricercatori, tecnologi e tecnici dell’Ente che hanno volontariamente aderito all’iniziativa e dato la propria disponibilità immediata ad operare in 14 regioni (Piemonte, Lombardia, Liguria, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna).
Adesso occorre semplicemente trasformare l’iniziativa in azione concreta, per fornire un aiuto al sistema sanitario ed al personale sanitario da tempo sotto stress. Per questo motivo ho scritto al Ministro Boccia, al Ministro Speranza, al Presidente Conte ed ai 14 Presidenti delle Regioni in cui sono presenti i laboratori del Cnr ed il personale disponibile.
Le istituzioni regionali possono, quindi, immediatamente interfacciarsi con il Cnr, impiegando le risorse volontarie disponibili. Dobbiamo fare in fretta!
Indubbie sono le potenzialità del Cnr in termini operativi di supporto al sistema sanitario, nonché in relazione alle prospettive di studio e conoscenza del fenomeno pandemico in atto. Le competenze degli istituti del Cnr, come si evince anche dalla mission dichiarata sui rispettivi siti istituzionali, certamente aiuteranno il Paese nell’obiettivo sperato di una rapida uscita dallo stato di emergenza.
La convinzione che mi ha spinto ad avviare tale iniziativa è che si possa centrare un duplice obiettivo: fornire un sostegno concreto all’emergenza COVID-19 e sperimentare nuovi modelli di integrazione tra i mondi della ricerca pubblica e quello dell’amministrazione dei bisogni dei cittadini. Modelli che consentiranno alla ricerca di guadagnare l’attenzione del Paese, in ragione della sua concreta attitudine a fare fronte in modo pronto ed efficace alle sfide inattese che la vita ci pone ogni giorno.
Esprimo un sentito apprezzamento per lo spirito solidaristico dimostrato dal Cnr ed un sincero ringraziamento al personale dell’Ente che vorrà mettere in campo la propria professionalità ed energia per la riuscita dell’iniziativa.