Ha messo in moto tante idee innovative ed energie l’iniziativa Facciamo Ecoscuola, che nei giorni scorsi ha superato la fase di voto individuando la graduatoria dei progetti cui saranno donati oltre 3 milioni di euro, derivanti dal taglio volontario delle indennità dei portavoce del MoVimento. Il regolamento dell’iniziativa prevede che i fondi restituiti da parlamentari e consiglieri regionali siano donati alle scuole per finanziare le idee presentate, attraverso il voto su base regionale degli iscritti alla piattaforma Rousseau. Il 14 e 15 maggio hanno votato soltanto le persone munite di iscrizione certificata alla piattaforma da almeno 6 mesi. Il voto ha riguardato circa mille progetti “anonimi” (i votanti hanno trovato soltanto codice progetto, regione, titolo, descrizione, importo richiesto, finalità, tipologia di scuola) al fine di consentire una valutazione basata esclusivamente sulla qualità della proposta.
L’iniziativa ha coinvolto la piattaforma Rousseau esclusivmente per la fase di espletamento del voto: Rousseau ha gestito dunque, ai fini del voto, soltanto le informazioni anonime relative alle idee progettuali e non ha trattato in alcun modo informazioni e dati relativi ai singoli istituti scolastici. Come specificato nel regolamento, le scuole che partecipano presentando l’idea progettuale non devono iscriversi alla piattaforma, né dare visibilità a Facciamo EcoScuola né tantomeno partecipare a iniziative politiche. Per giunta, alla vigilia del voto le scuole hanno ricevuto una ulteriore comunicazione che ribadiva l’inutilità di una eventuale iscrizione a Rousseau da parte di singoli soggetti eventualmente intenzionati a sostenere la proposta di un determinato istituto, specificando nuovamente che il diritto al voto sarebbe stato riconosciuto soltanto agli iscritti certificati da almeno sei mesi.
L’obiettivo di facciamo EcoScuola è quello di sostenere piccole spese utili a migliorare le strutture e la didattica, con un focus specifico sulla sostenibilità ambientale, la sicurezza degli edifici e l’eliminazione di barriere architettoniche. A giudicare dai circa 200 progetti cui saranno destinate le donazioni in base alla graduatoria, l’obiettivo è ampiamente raggiunto. Quasi la metà di quelli più votati ha proposto opere di messa in sicurezza e accessibilità delle strutture scolastiche: sostituzione degli infissi, insonorizzazione, impermeabilizzazione del tetto, sistemazione di laboratori e palestre o installazione di impianti di illuminazione e segnaletica.
Un quarto dei progetti con più preferenze si è poi concentrato sulla riduzione dell’impronta ecologica, con proposte coraggiose e spesso innovative: dai pannelli fotovoltaici alla serra in cortile, dalle borracce a scuola alla raccolta delle acque piovane; poi l’impianto di compostaggio, il farmer’s market aperto al territorio, le rastrelliere per le bici e tanto altro. Oltre il 13% delle 200 idee più votate, invece, riguarda la rigenerazione degli spazi scolastici: in cima alla lista, opere per il recupero di ambienti abbandonati, sale polifunzionali, orti didattici e strutture per l’attività motoria all’aperto.
Nei prossimi giorni cominceremo a raccontare questi progetti più nel dettaglio, ma continuando e rispettare l’anonimato degli istituti assegnatari fino alla fase della concreta attribuzione dei fondi, anche al fine di evitare strumentalizzazioni politiche o mediatiche di un progetto che vuole solo fornire un piccolo aiuto alle scuole italiane.
Facciamo Ecoscuola vuole dare ad alcune di loro una piccola opportunità, sensibilizzando le persone su temi importanti e provando a dare il buon esempio. L’unica “contropartita” che ci aspettiamo da questa impegnativa e appassionante iniziativa è che si faccia un passetto in avanti per il progresso del Paese.